Energia e bollette. Pd: erogazione gratuita di metà della fornitura elettrica

Ad Affaritaliani parla Chiara Braga, responsabile della Transizione ecologica ed energia del Pd. Il piano per uscire della crisi: non siamo ideologici ma...

di Antonio Amorosi
Politica
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Energia e bollette, cosa fare? Il dibattito solo su Affaritaliani.it Dopo l’ex ministro Alberto Clò, l’ex dirigente Eni Carollo, il verde Angelo Bonelli e Nicola Procaccini di FdI ecco cosa dice l’esperta del partito di Enrico Letta

 

Perché al di là delle divisioni tra forze politiche una serie di provvedimenti più incisivi non sono stati presi prima, tipo 5 o 6 mesi fa? E’ da giugno dell'anno scorso che il prezzo del gas è aumentato in modo molto rapido...   

“Non mi pare. Il governo sull’energia ci ha messo 45 miliardi per la protezione delle famiglie e delle imprese…”

Intendevo interventi di tipo strutturale. Qualcuno dice ad esempio: “perché non non cerchiamo di uscire dalla cosiddetta borsa di Amsterdam, dal TTF…”

“Però per chi conosce minimamente il mercato dell'energia sa che molte di queste scelte devono essere prese a livello europeo, altrimenti mettono le nostre imprese in condizione di non competere più sul mercato. Due giorni fa la von Der Leyen ha detto che bisogna intervenire su alcune storture del mercato dell’energia europea. Una di queste è il meccanismo di formazione del prezzo. Del tetto europeo al prezzo del gas ne ha parlato il governo Draghi nei consessi internazionali e capisce anche lei che farlo con un governo in carica o con un governo dimissionario, che fra un mese non ci sarà più, è una cosa ben diversa. Alcuni di questi interventi devono essere fatti con il massimo della forza, sapendo che siamo più deboli di qualche mese fa”

Energia alle stelle, una situazione insostenibile con le imprese che chiudono e famiglie allo strenuo. Se il Pd vince le elezioni come evita il disastro?

“Intanto tra le nostre proposte ci sono quelle di fissare un prezzo al costo dell’elettricità per le bollette delle famiglie e delle imprese, raddoppiare il credito d'imposta previsto per le aziende energivore e per le altre imprese, portandolo per le energivore dal 25% al 50% e per le altre dal 15% al 30%. Chiediamo poi un lavoro importante per quanto riguarda il tema del disaccoppiamento del meccanismo di formazione del prezzo tra rinnovabili e gas. A livello europeo va fatta la fissazione di un tetto europeo al prezzo del gas e immediatamente un lavoro per sostenere le famiglie con un contratto luce sociale che permetta un'erogazione gratuita di circa metà della fornitura elettrica e il resto a prezzi calmierati per le famiglie in difficoltà”

Visto che siete la forza politica che forse più ha sostenuto il governo Draghi, perché non utilizzare il vostro peso affinché questi interventi vengano fatti subito dal governo in carica, data la drammaticità della situazione?

“Certo, ma diciamo che è curioso che chi ha fatto cadere il governo chieda al governo stesso misure rapide e risolutive. Siamo certi che con i suoi poteri il governo Draghi in questo momento farà degli interventi e noi li sosterremo. Alcune di queste cose possono essere fatte anche più rapidamente come ad esempio il raddoppio del credito d'imposta alle imprese. Altre richiedono tempi un po' più lunghi e non è detto che le faccia questo governo. Però quello che troviamo scandaloso è che adesso tutti gridino all'emergenza energetica però qualche settimana fa hanno fatto cadere il governo in modo del tutto irresponsabile”

Sia l’ex ministro Alberto Clò sia l'ex dirigente Eni Salvatore Carollo sostengono che questo processo di speculazione sia in qualche modo condizionato anche dagli annunci di transizione ecologica della Commissione Europea, fatti senza una pianificazione profonda che eviti interventi di natura speculativa sui mercati. Voi cosa pensate?

“Pensiamo che la linea indicata dalla Commissione Europea sia l’indispensabile e giusta chiave. Dobbiamo lavorare per la decarbonizzazione, l’emergenza climatica ce lo dice. Non bisogna rallentare sull'impegno alla transizione energetica, soprattutto per un Paese come il nostro che ha solo da guadagnare nello sviluppo delle rinnovabili. Più riduciamo la nostra dipendenza da importazioni di fossili, che sia il gas russo o che siano altre fonti di approvvigionamento, più abbiamo un margine di sicurezza e di convenienza economica. Chi cerca di contrapporre l'impegno sulla transizione ecologica con l'esigenza di contenere gli aspetti dell'aumento del costo dell'energia racconta una cosa che non è vera e non è fondata, soprattutto per un Paese come il nostro che ha solo da guadagnare nello sviluppo delle rinnovabili”

In soldoni questi esperti sostengono che non avendo un'energia alternativa ancora in grado di sostituire in modo strutturale quella fossile (l'energia rinnovabile incide per il 6-7% complessivo dell’energia che usiamo) questo abbia dato la miccia proprio alla speculazione, visto che continuiamo in questa fase a dipendere dal fossile…

“Ci sono studi a livello globale, scienziati molto più autonomi da condizionamenti di pensiero, che ribadiscono come con le rinnovabili nel medio periodo possiamo essere completamente autonomi”

Questo sì, ma io intendevo sul breve visto il disastro in corso…

“Sul breve non è che congelando una situazione di dipendenza da fonti fossili siamo sicuri”

Sì...

“Stiamo continuando ad importare gas ed energia fossile e questo sì è all'origine della situazione in cui siamo. Non sono certo le rinnovabili ad avere procurato la speculazione. Oggi tutti i dati dicono che la forma di produzione di energia più conveniente e meno costosa e più rapida è quella delle rinnovabili, in particolare il fotovoltaico e l’eolico. Mi sembra anche sia una posizione antistorica rispetto all'esigenza di affrontare un cambiamento climatico. Mi sembra sbagliato e controproducente per il nostro paese e per l’Europa”

Nel Pd avete una componente ambientalista e siete alleati con i Verdi. Questi gruppi sostengono che non bisogna continuare a scavare in Italia per cercare giacimenti fossili. Non procura anche questo una mancanza di autonomia energetica al Paese, almeno in questa fase di transizione?

“No, perché noi abbiamo una quota di produzione di gas domestico che nel brevissimo periodo può aumentare anche di alcuni miliardi di metri cubi ma sicuramente non è la soluzione generale al nostro problema. Per noi il gas, lo ribadisco, è una fonte di transizione necessaria, temporanea, tant'è che siamo favorevoli alla realizzazione dei due rigassificatori di Ravenna e Piombino. Però crediamo nella decarbonizzazione della nostra economia a livello europeo e a livello nazionale e progressivamente dovremmo abbandonare la dipendenza da fonti fossili. L'impegno che ci siamo assunti è questo e non è una questione ideologica ma è una questione di priorità. Dove oriento i miei investimenti? Sull'energia del futuro che saranno le rinnovabili, non certo sulla dipendenza dalle fossili”

Ma la speculazione?

“La transizione ecologia non ha procurato la speculazione….

Dove prenderete il denaro per i vostri interventi?

“Questo piano richiede risorse. In questo momento la cosa più importante è che le imprese che devono pagare la tassazione sugli extra profitti, che finora non l'hanno fatto, provvedano rapidamente a farlo”

La fissazione del prezzo che lei indicava è una fissazione nazionale o europea?

“Il prezzo al tetto del gas si può definire solo a livello europeo e noi lo chiediamo da tempo. E’importante che la Germania e anche altri Paesi se ne stiano convincendo, però nell'immediato pensiamo che anche a livello nazionale si possa, in via straordinaria, fissare un tetto all'elettricità con un prezzo calmierato per evitare le situazioni insostenibili che dicevo"

Per l'alimentazione delle automobili passeremo dai carburanti fossili all'elettrico. In questo caso non ci metteremo in mano, come tecnologie, ai cinesi? Le tecnologie delle automobili europee, legate ancora ai combustibili fossili, sono all’avanguardia, tutto l'elettrico invece, almeno per le automobili, è di produzione tecnologica cinese. Non ripetiamo lo stesso errore che abbiamo fatto con il gas della Russia mettendoci nelle mani di Putin?

“Transizione ecologica vuol dire cambiare i settori produttivi. Abbiamo delle punte avanzatissime di produzione, soprattutto nella componentistica, che prima aiutiamo a trasformarsi e orientarsi sulla produzione di componentistica per le auto elettriche e meglio è per tutti. Gli strumenti che ci sono a livello europeo per accompagnare questa trasformazione del nostro sistema produttivo ci sono ed è nostro interesse che arrivino il prima possibile. Se noi ritardiamo la trasformazione del nostro sistema anche nell’automotive, che sta andando a livello globale sempre di più verso l'auto elettrica, perdiamo terreno, perdiamo uno spazio di competitività fondamentale in questo momento. Certo siamo molto legati ancora alla componentistica del motore a scoppio ma ci sono molte imprese di questo settore che si stanno già orientando verso l'elettrico perché è lì che va il mercato globale. Quindi la preoccupazione è giusta ma abbiamo lavorato e continueremo a insistere, sia a livello europeo che nazionale e a investire risorse in questa direzione. Rimandare o rallentare questo processo fa un danno proprio alle nostre imprese che prima entrano in questa transizione con strumenti di supporto adeguato e meglio è per poter essere competitivi e non perdere quote di mercato”