Energia e bollette. Proposta M5S: lo Stato venda l’energia senza guadagnarci

Ad Affaritaliani Gianni Girotto, responsabile della Transizione ecologica ed energia del M5S: dal Price Cap europeo sul gas al Energy Recovery Fund europeo...

di Antonio Amorosi
Politica
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Energia e bollette, cosa fare? Dopo l’ex ministro Alberto Clò, l’ex dirigente Eni Carollo, il verde Angelo Bonelli, Nicola Procaccini di FdI, Chiara Braga del Pd ecco le proposte del M5S

Proponete sussidi da dare ai soggetti in difficoltà, l’utilizzo di un operatore pubblico al 100% per la vendita dell’elettricità a famiglie e imprese, un operatore che non debba massimizzazione gli utili, quindi dello Stato, il taglio netto dell’IVA sui beni di prima necessità, un Price Cap europeo sul gas. Ci sono tante proposte nel vostro programma ma perché non avete attuato questi provvedimenti prima, visto che eravate al governo? L'aumento esponenziale dell'energia sta avvenendo da giugno dell'anno scorso...

"Perché siamo in minoranza nella maggioranza” 

La vostra incidenza aveva questo limite?

"Certamente, tantissime misure hanno subito questo limite. E’ il solito discorso: è vero che noi eravamo al governo ma non abbiamo la maggioranza all'interno del governo, siamo in minoranza e come tantissime altre cose che avremmo voluto fare non è stato possibile attuarle. Tanto per dirne una che non c'entra assolutamente nulla con l'energia ma di cui tutti si lamentano dicendo che non è adeguata: la riforma della legge elettorale non va bene ma l’hanno votata tutti nel 2017, tranne noi. O il super bonus 110 che abbiamo creato noi ma poi questo governo ha distrutto ed eravamo dentro questo governo”.

E quindi?

“Noi ci siamo sempre opposti ma non eravamo maggioranza del governo per poter bloccare il tutto”

Allora mettiamo che i Cinque Stelle vincano le elezioni in modo netto e possano esprimere il nuovo governo, cosa farete immediatamente per evitare questo disastro sull’energia per imprese e famiglie? Nei primi 2 o 3 giorni…

“In 2 o 3 giorni puoi dare solo aiuti economici, anche con uno scostamento di bilancio. Tutte le cose urgenti che elencava lei prima e sono nel nostro programma più un fondo per la compensazione dei maggiori costi sostenuti dagli enti locali per l'incremento delle spese sull'energia elettrica e del gas. Un piano è ovvio che non si possa attuare in 2-3 giorni. Purtroppo in questa fase dobbiamo bruciare denaro. Sulla benzina… abbassare

l'Iva, abbassare le accise, intervenire proprio per tenerla bassa fino al ristoro della bolletta delle famiglie e delle imprese. E’ tutto denaro bruciato ma va messo perché le famiglie e le imprese non sono in grado di sopportare la situazione attuale”

Di reggerla, ok…

“Sì, sono aiuti immediati come in un terremoto, dove bisogna portare acqua e cibo, subito. Poi bisogna ricostruire. Un passaggio

fondamentale è il processo di semplificazione delle procedure per le rinnovabili, al fine di avere delle Comunità energetiche rinnovabili e autonome che producano energia. In modo da poter davvero lavorare per passare dal fossile alle rinnovabili con la transizione ecologica”

Cosa rispondete a quelli che propongono: usciamo dal mercato TTF di Amsterdam?

“È una procedura che si può fare velocemente. Un'altra misura immediato che si può attuare, certo. Adesso si svegliano un po' tutti e scoprono che la finanza speculativa, che io denuncio da vent’anni, fa danni tremendi! Magari ci fosse una reale volontà politica a livello europeo, non può farlo da sola l'Italia, di uscire da questo mercato che non è neanche una Borsa vera e propria, quindi con le regole di una vera Borsa, con la sospensione quando c'è un eccesso di rialzo e di ribasso...”

Siete per uscirne quindi?

“Siamo per una soluzione dove sospendiamo il TTF o passiamo a un altro indice. Il problema c’è e va risolto perché quel mercato non è rappresentativo”

Anche i vostri voti sono serviti ad eleggere la presidente della Commissione Europea von Der Leyen, non potere incidere sulle sue decisioni in questo senso?

“Il presidente Giuseppe Conte l’ha già detto dall’inizio che ci vuole un Energy Recovery Fund come è stato con la pandemia, quando è nato il Recovery Fund. Ci vogliono risorse straordinarie europee. E’ un’altra delle nostre proposte strutturali, così come sappiamo ci vuole una congrua e e reale tassazione degli extraprofitti di chi li ha fatti e una seria revisione delle regole del mercato dell’energia”

Ma soprattutto l’Olanda e altri Stati del Nord Europa non ci ‘sentono’ da questo punto di vista, voi come pensate di incidere?

“In Europa andremo a dire questo: ci vogliono impianti e risorse per fonti rinnovabili, con finanziamenti agevolati, anche con soldi che restituiremo o con fondi di garanzia, anche aiuti diretti. Ci vuole poi una strategia europea davvero comune per lo stoccaggio e l’acquisto del gas naturale e risorse straordinarie. Bisogna agire su questo mercato finanziario che ha grossi difetti in modo da costruire un sistema che dia meno spazio alle speculazioni. Stesso discorso riguarda le case automobilistiche”

Cioè?

“Parlo della dipendenza dalla Cina, c'è un problema: i produttori tradizionali non hanno saputo prevedere il futuro e per questo rischiamo la dipendenza dalla Cina ma bisogna agire per non trovarci in questa situazione. L’auto elettrica è una tendenza inarrestabile per i vantaggi intrinseci che comporta. Bisogna favorire il passaggio ai vettori elettrici nei vari ambiti”