Estradizione ex brigatisti, Parigi dice no: Mattarella alzi la voce con Macron

La Corte d’Appello di Parigi ha respinto le richieste di estradizione per i dieci ex terroristi di estrema sinistra italiani, rifugiati, da decenni, a Parigi

L’opinione di Pietro Mancini
Politica
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Sergio Mattarella e Marta Cartabia dovrebbero telefonare a Macron, che si era impegnato sull’estradizione dei terroristi

La Corte d’Appello di Parigi ha respinto le richieste di estradizione per i dieci ex terroristi di estrema sinistra italiani, rifugiati, da decenni, a Parigi. La Chambre de l’Instruction della Corte ha fatto riferimento agli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Sergio Mattarella e la Guardasigilli, Marta Cartabia, dovrebbero telefonare a Emmanuel Macron, che si era impegnato sull’estradizione dei terroristi, tra i quali spietati assassini. 

Giorgio Pietrostefani, abruzzese di 78 anni, da giovane promettente tennista e con incarichi da dirigente in prestigiose aziende, è, forse, il nome più noto, perché legato a una delle pagine più buie della storia italiana, quella dell'omicidio del commissario della Ps, Luigi Calabresi.

Condannato, in via definitiva, in Italia, come mandante di quel delitto, in Francia ha avuto residenza regolare e ha sempre lavorato, conducendo quella che il suo amicone, ed ex leader di Lotta Continua, Adriano Sofri-che ha scontato larga parte della condanna in cella-ha definito "la vita discreta di un vecchio uomo e nonno".

Di recente, ha avuto alcuni problemi di salute, che l'hanno portato anche ad un trapianto di fegato. A Parigi ha incontrato Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi, ma di quel faccia a faccia non è mai stato rivelato il contenuto. In Francia, ha trovato casa, moglie e un lavoro da giardiniere.

Costoro sono ormai, dunque, vecchi, patetici e malati nonnetti? Il generale Enrico Riziero Galvaligi non è mai diventato vecchio nè nonno, in quanto è stato massacrato, nel 1980, quando aveva 60 anni. E la brigatista Marina Petrella, 68 anni-che lo “giustiziò” insieme ai suoi compagni-dovrebbe scontare, in un carcere italiano, l'ergastolo, con isolamento diurno di sei mesi, per l’omicidio. La stangata le venne inflitta, dopo un regolare processo, dai giudici del tribunale di un Paese, il nostro, non meno civile, garantista e democratico della troppo, sinora, ospitale Francia.