Estrazioni di metano in Adriatico. Ma tutto ha un prezzo, ecco chi paga
Il Parlamento ha votato a favore
Estrazioni di metano in Adriatico, via libera del Parlamento e conseguenze
Ce l'hanno fatta! Buona parte dei due rami del Parlamento italiano ha votato a favore dell'estrazione del metano nell'Adriatico di fronte alle coste che vanno da Venezia a Ravenna. L'obiettivo? Il metano che dovrebbe risolvere in parte alle carenze derivanti dalla guerra voluta dalla Russia, che ringraziamo. Ora per non essere tedioso ed anche poco educato desidero informare che questa “volontà” di estrarre metano è abbastanza scellerata e questo non lo dico io, ma la natura stessa, esempio: la Batteria era un’isola, quasi trecento ettari nell’estremo Delta del Po. C’erano alcune case, un’azienda. Poi cominciò ad allagarsi. Non era un’alluvione, ma la terra che sprofondava. Il Polesine mostra i rischi dell’estrazione del gas - Alessandro Calvi - L’Essenziale L'estrazione del metano nel Polesine è stata proibita principalmente a causa dei rischi ambientali e delle problematiche legate alla subsidenza.
La subsidenza è il lento e progressivo abbassamento del terreno, che nel Polesine ha raggiunto oltre 3 metri negli anni. Questo fenomeno è stato accelerato dall'estrazione di gas metano, praticata massicciamente nel Delta del Po e fino all'entroterra ferrarese dagli anni trenta fino agli anni sessanta. Oggi esiste un Parco “Riserva di Biosfera MAB UNESCO” (Man and the Biosphere) che dovrebbe essere intoccabile (!?). Le ripercussioni della subsidenza sono state pesanti sul sistema delle bonifiche e sul rischio idrogeologico, mettendo a repentaglio l'assetto idrogeologico garantito da un fitto e costoso sistema di idrovore. Inoltre, non esistono tecnologie sicure che possano evitare tutte le conseguenze dannose dell'estrazione di metano in questa zona. Non basta? Vi invito a leggere il seguente documento ACTA CONCORDIUM supplemento a “Condordi” nr. 4 – 2006 da pag. 12 acta_finale_new.indd esso è corredato da figure e da tutti i numeri necessari a far capire, anche ad un bambino di sei anni, che è molto pericoloso per l'uomo e per il territorio estrarre il metano. Avete mai provato a utilizzare un ago inserirlo in un palloncino gonfio e poi toglierlo? Cosa succede?
E' quello che accadrà alla nostra cupola di metano! Comunque ecco un piccolo estratto: VII. Il 3 Dicembre 1999, infine, il MINISTERO DELL’AMBIENTE emana un DECRETO che riguarda il PROGETTO DI SVILUPPO ALTO ADRIATICO. (Fig. 10) In sintesi: Art. 1: E’ vietata l’attività di coltivazione di idrocarburi liquidi o gassosi entro 12 miglia nautiche dalla linea di costa del tratto di mare compreso tra il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento ed il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po. Art. 2: Prima fase sperimentale. Art. 3: Istituzione della commissione tecnico- scientifica e suoi compiti. Art. 4: La coltivazione di ulteriori giacimenti. L’avvio della coltivazione sperimentale nei giacimenti più distanti. Verifica dello stato di attuazione dell’Accordo di programma.
E c'è anche la firma del mio amico ed ex Assessore Regionale Renzo Marangon: VI. Il 21 Aprile 1998 su iniziativa del Consigliere Marangon la Regione Veneto presenta il PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 60 per LA PROTEZIONE DEL TERRITORIO LAGUNARE E COSTIERO DELLA REGIONE VENETO DAL FENOMENO DI SUBSIDENZA. (Fig. 10) Il Progetto di Legge consiste in 3 articoli: Art.1: Divieti 1. Al fine di prevenire il fenomeno della subsidenza, sono vietate: la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi nel territorio compreso all’interno della linea di conterminazione della Laguna di Venezia, di cui al Decreto 9 febbraio 1990 del Ministro dei Lavori Pubblici, e nel territorio della provincia di Rovigo. Signori Parlamentari sapete cosa avete approvato?
A mio avviso, e non solo, avete decretato che estraendo il metano, in un prossimo futuro purtroppo non lontano, con tutta probabilità potremmo ammirare Venezia e magari anche Ravenna dal fondo in vetro di una barca per turisti. Se questi dati non bastano il compianto Prof. Ing. Mario Zambon ha lasciato una monumentale documentazione in merito. Domanda: avete letto qualcosa o magari vi siete fidati delle parole delle lobbies degli idrocarburi? E' proprio vero che TUTTO HA UN PREZZO? (titolo di un film), però a pagarlo, il prezzo, sono sempre i territori e le persone ultime della “filiera”. Grazie Signore e Signori Parlamentari per il vostro regalo di Natale che rimarrà ad imperitura memoria. Chiudo con un proverbio latino: “semper avarus eget” ossia: l'avido ha sempre dei bisogni.