Europee, Conte doppiato da Schlein? Nel M5s è pronta la rivoluzione civile
Ecco quello che può succedere al Movimento 5 stelle all'esito delle elezioni europee
Conte doppiato da Schlein alle Europee? Nel M5s è pronta la rivoluzione civile
Cosa potrebbe succedere al leader del Movimento pentastellato se il voto europeo anziché consegnargli il 15% stimato dai sondaggi dovesse limitarsi a uno striminzito 11-12%? Certo, nessuno grillino si sognerà di mettere in discussione la leadership di Giuseppe Conte, che ha già preparato, in caso di tracollo, il discorsetto secondo cui alle Europee, storicamente, il Movimento è sempre andato male, comunque peggio rispetto alle Politiche. Se lo chiede Dagospia. Ma se il 10 giugno, aperte le urne, contati i voti, il divario tra M5S e Pd risultasse molto forte, o addirittura quella svalvolata di Elly Schlein riuscisse per inerzia a doppiare la percentuale dei 5Stelle, a quel punto, i sogni di gloria di Giuseppe Conte come “punto di riferimento fortissimo della sinistra” finirebbero definitivamente nel cestino delle ambizioni sbagliate e scoppierebbe la guerra civile nel Movimento.
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Oltre al fatto che in Europa i grillini in modalità Conte non sono apparentati con nessun euro-gruppo, quindi politicamente non conteranno nulla, oggi Giuseppe Conte si ritrova contro la vecchia nomenklatura pentastellata destabilizzata, dalla norma sul doppio mandato: i vari Fico, Fraccaro, Bonafede, Buffagni, Taverna, Crimi, Raggi, Di Battista, eccetera.
All’ostilità dei reduci e combattenti del grillismo con auto blu, occorre aggiungere l’incazzatura del corpaccione del Movimento che, intanto, rimprovera a Conte l’errore (su input di Travaglio) di aver spedito orde di "grillini-grullini" a votare nei gazebo Elly Schlein, convinto che la multigender con tre passaporti avrebbe portato il Pd al tracollo mentre lui sarebbe diventato il numero uno della sinistra del campo largo.
Secondo punto: sono tanti i pentastellati che non hanno per nulla digerito l’autoritarismo di Conte che ha scelto tra i suoi fedelissimi i “magnifici sette” da piazzare direttamente in lista per le Europee, senza passare dalle selezioni online e facendoli votare dagli attivisti in un elenco bloccato. Continua Dagospia: si parte dall'ex presidente dell'Inps e suo consigliere economico, Pasquale Tridico (colui che ha inventato il Reddito di Cittadinanza e in duplex con il leghista Durigon il famigerato Superbonus), Conte ha messo in lista l'ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, il fondatore di Banca Etica, Ugo Biggeri, e l’ex pallonara Carolina Morace. Poi la giurista animalista, Martina Pluda, il professore di pedagogia all’Università di Salerno, Maurizio Sibilio, la manager Cinzia Pilo per finire con l'ex direttore de “La Notizia”, Gaetano Pedullà.