Europee, i "trombati": Sgarbi, Mussolini, Santoro, Renzi, Calenda, Rackete...

Molti i big che non sono riusciti ad essere eletti al Parlamento europeo. Tutte le sorprese

di redazione politica
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Europee, il lungo elenco dei big esclusi: solo 22.900 preferenze per Vittorio Sgarbi

Le elezioni europee si sono concluse e ormai i verdetti sono ufficiali. Per tanti che ce l'hanno fatta: dal generale Roberto Vannacci (Lega) a Ilaria Salis (Avs), solo per citarne qualcuno, ce ne sono anche moltissimi che invece non hanno raggiunto l'obiettivo. E in questo elenco ci sono nomi eccellenti, non solo Matteo Renzi ed Emma Bonino che non hanno ottenuto con la loro lista Stati Uniti d'Europa la soglia del 4% minima per accedere al Parlamento Ue, così come Carlo Calenda (Azione), ma anche molti altri. Sfumano ad esempio i sogni europei dell'ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che si è posizionato solamente decimo nella lista di Fratelli d’Italia nel Sud Italia con sole 22.900 preferenze. Nel Pd non ce l'ha fatta l’ex sardina Jasmine Cristallo, settima nelle liste dem al Sud. Escluso anche l’ex deputato del Pd Emanuele Fiano.

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Si conclude l’esperienza al Parlamento europeo per Alessandra Mussolini: candidata in due circoscrizioni con Forza Italia l’europarlamentare uscente - riporta Il Fatto Quotidiano - è ottava al Centro (con 6.086 preferenze) e addirittura terzultima al Sud (con 7.314 voti). Resta fuori anche l’ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini, sesta al Centro (con 8.500 preferenze). Nella Lega, disfatta per Claudio Borghi: dopo i duri attacchi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'attuale senatore leghista si piazza solamente sesto al Centro, raccogliendo 9.142 preferenze.

Escluso anche il giornalista Michele Santoro, il suo partito Terra Pace Dignità non è riuscito a superare al soglia del 4%. Fuori pure la paladina dell'antimafia Caterina Chinnici, figlia del magistrato ucciso dalla mafia, il suo passaggio dal Pd a FI non è stato premiato. Sorpresa anche dalla Germania, l'ex comandante della Sea Watch Carola Rackete, diventata famosa per lo scontro con l'ex ministro dell'Interno Salvini sulla questione migranti, è stata esclusa dal Parlamento Ue. Il suo partito la Die Linke ha ottenuto un misero 2,8%.