Europee, Meloni si rafforza ma rischia l'isolamento in Ue. Punterà su Draghi?

Schlein umilia Conte e insieme ad AVS è la vera anti-Giorgia. Tajani batte Salvini. Lega delusa, niente effetto Vannacci

Di Alberto Maggi
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Giorgia Meloni
Politica

Meloni spingerà sul premierato, Tajani sulla riforma della giustizia (e potrebbe chiedere un ministero della Lega)

 

Giorgia Meloni esce rafforzata dal voto per le elezioni europee. La sua discesa in campo personale in tutte le circoscrizioni elettorali ha portato Fratelli d'Italia sopra il dato delle Politiche 2022. Un risultato che era scontato. Una vittoria più interna che esterna per Meloni, perché al Parlamento europeo la maggioranza Ursula (poi si vedrà se sarà ancora von der Leyen la presidente della Commissione europea) regge e ha i numeri per andare avanti.

Quindi la premier, che ha sempre negato alleanze con la sinistra in campagna elettorale, rischia di restare isolata e all'opposizione in Europa, anche perché una buona fetta del Ppe e soprattutto i liberali non vogliono alleanze con le destre di Ecr e tanto meno con Identità e Democrazia.

Sarà difficile per la premier nominare un proprio commissario nel prossimo esecutivo Ue, a meno che non punti sulla carta Mario Draghi. Per quanto riguarda il governo la presidente del Consiglio andrà avanti spedita sul premierato, bandiera di FdI, forte di questi risultati. Altro dato rilevante è la forte crescita rispetto al settembre 2022 del Pd con Elly Schlein che mette a tacere gli oppositori interni e, visto il tracollo del M5S, ora è lei a dettare le carte dell'opposizione ed è la vera rivale di Meloni.

Tra Lega e Forza Italia, Antonio Tajani un po' a sorpresa ha vinto il derby con Matteo Salvini nonostante la candidatura forte del generale Roberto Vannacci. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture esce ammaccato dal voto e ora le polemiche interne per lo spostamento troppo a destra del partito torneranno a farsi sentire. Forza Italia ottiene un'ottima crescita, malgrado quasi un anno fa sia morto Silvio Berlusconi, e ora accelererà in particolare sulla riforma della giustizia, ma è in Europa che Tajani sarà centrale e governerà a pieno titolo come membro del Ppe.

Brilla Alleanza Verdi Sinistra che supera facilmente lo sbarramento e si impone come importante alleato a sinistra del Pd. Il centro non sfonda e la divisione tra Matteo Renzi e Carlo Calenda ha fatto male. Resta il dato di un Centrodestra unito in Italia e diviso in Europa, ma questa non è una novità. Ci saranno tensioni, sicuramente, ma il governo dovrebbe reggere. Meloni ha sempre escluso un rimpasto, ma Tajani potrebbe volere un ministero ai danni della Lega.