Europee, sondaggi: sorprese nelle urne non rilevate finora? Sì, ecco quali

Sondaggi elezioni europee: possibile exploit della Lega grazie a Vannacci. E anche...

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista
Elezioni europee
Politica

Saranno i contenuti e le forme comunicative della campagna elettorale, appena iniziata, a determinare quale sarà l’esito di queste sfide su cui, demoscopicamente parlando, grava un certo margine di errore

 

A mano a mano che ci avviciniamo alla prossima scadenza elettorale dell’8 e 9 giugno 2024, cresce l’attenzione nei confronti dei sondaggi, in particolare sulle intenzioni di voto. Ricordiamo che la qualità di un sondaggio dipende da vari fattori: l’ampiezza del campione, la sua rappresentatività statistica, il metodo di intervista, la corretta formulazione delle domande. E che i risultati di un sondaggio andrebbero sempre interpretati non come un singolo valore puntuale (per esempio, un’intenzione di voto al 26% per Fratelli d’Italia) bensì come un “intervallo di confidenza” (una banda di oscillazione per il voto per Fratelli d’Italia dal 24 al 28 per cento). Ciò premesso, se si votasse domani, quali potrebbero essere i risultati in base ai vari sondaggi effettuati e pubblicati negli ultimi giorni? Ecco i valori di riferimento (percentuali):

Fratelli d’Italia                                26

Forza Italia                                         8,5

Lega                                                     8,5

Totale centrodestra                      43

Partiti Democratico                       20

Movimento Cinque Stelle            16

Alleanza Verdi Sinistra (AVS)        4

Totale centrosinistra                    40

Stati Uniti d’Europa                         5

Azione                                                 4

Totale centro                                    9

Altri                                                     8

Totale generale                           100

 

Con questo quadro demoscopico, quali sono i temi veramente interessanti? Per il centrodestra, sicuramente la competizione fra Forza Italia e Lega per il secondo posto nello schieramento. Al momento, i due partiti si mostrano statisticamente appaiati. Ancora non si è registrato un significativo “effetto Vannacci” per la Lega, ma proprio qui ci potrebbe essere un rischio di errore (di sottovalutazione) per le rilevazioni demoscopiche di questi giorni. E’ possibile, infatti, che la decisione di voto per il generale arrivi all’ultimo minuto, da parte di molti elettori, e questo potrebbe portare a un exploit per la Lega di cui al momento presente non c’è percezione demoscopica.

Per le forze minori, la questione interessante è quella del raggiungimento della soglia di sbarramento al 4%. Al momento presente, sono sopra soglia sia Stati Uniti d’Europa (la nuova formazione di Matteo Renzi) sia AVS sia, ma davvero di poco, Azione di Carlo Calenda. Il rischio di errore riguarda a mio parere AVS (che ha, come concorrente a sinistra, il piccolo partito di Michele Santoro, ossia “Pace terra dignità”, con intenzioni di voto inferiori al 2% ma che potrebbe crescere all’ultimo momento) e Azione di Calenda (che potrebbe vedersi soffiare voti dalla formazione di Renzi). Si potrebbero quindi avere, alla fine, un certo exploit di Stati Uniti d’Europa e dei risultati più deludenti per AVS e Azione.

Saranno naturalmente i contenuti e le forme comunicative della campagna elettorale, appena iniziata, a determinare quale sarà l’esito di queste sfide su cui, demoscopicamente parlando, grava un certo margine di errore. Per saperne di più sui sondaggi, ricordo il mio ultimo libro intitolato appunto “Sondaggi e comunicazione politica” (Celuc, Milano, 2024).

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