Eurovision, Vannacci: "Una persona 'normale' non può vincere. Mondo nauseante"
Eurovision, Vannacci: "Nemo? Indefinibile, è il mondo al contrario sempre più nauseante"
Eurovision, Vannacci: "Non ho abbastanza fantasia per descrivere che cosa sia un non binario se non nel contesto del linguaggio matematico"
“Il mondo al contrario, sempre più nauseante”. Così sui social il generale Roberto Vannacci, candidato indipendente nelle liste della Lega alle elezioni europee dell'8-9 giugno, ha `commentato la vittoria di Nemo, che si è definito non binario, all'Eurovision. "Ha vinto un non binario che sventola una non-bandiera invece di brandire quella della sua Patria. Questa è la non-Europa che non vogliamo. Vogliamo invece l'Europa delle tradizioni che ci hanno tramandato i nostri avi e che speriamo di lasciare impreziosita ai nostri figli. Non mi rassegno a questo modello che vogliono trasmettere", afferma Vannacci ad Affaritaliani.it.
Vannacci aggiunge: "Io di non binari non ne conosco e non so nemmeno esattamente che cosa significhi, né uomo né donna? Indefinibile. Non ho abbastanza fantasia per descrivere che cosa sia un non binario se non nel contesto del linguaggio matematico. Tutto ciò rappresenta un mondo al contrario, l'Europa al contrario sempre più nauseante, come ho scritto sui social".
"Abbiamo visto Mengoni che a Sanremo si è presentato con la gonna e all'Eurovision ha vinto un esponente di una categoria che non si sa nemmeno che cosa sia. Non mi sento rappresentato da questo modello che vogliono far passare e come me tantissime persone non si sentono rappresentate. Un modello ancora non definibile che contrasta con la storia e con le nostre tradizioni".
Non solo. Vannacci conclude: "Purtroppo a questi eventi come l'Eurovision non contano nella classifica le capacità artistiche ma soltanto i modelli che esprimono. Per vincere bisogna essere o non eterosessuali o al di fuori di quelli che vengono definiti i canoni della normalità. Una persona "normale" non può vincere. Tutto per colpa della vergognosa 'cancel culture' che vorrebbe che ci vergognassimo del nostro passato e della nostra identità. Ma non ci rassegniamo a questo mondo al contrario, a questa Europa al contrario. Lotteremo per difendere le tradizioni".