Eutanasia legale a 750.000 firme, ma Adinolfi attacca: "E' solo marketing"
Il Presidente del Popolo della Famiglia: "Il quesito è irricevibile e non verrà mai votato: la Consulta lo boccerà"
Eutanasia legale, raggiunte le 750.000 firme. Per l’Associazione Coscioni è “un risultato straordinario”, ma Adinolfi attacca: “Referendum irricevibile”
Dopo aver raggiunto il primo obiettivo delle 500.000 firme, la campagna per la promozione di un referendum sull’eutanasia legale ha deciso di proseguire la raccolta, arrivando in via prudenziale a 750.000 sottoscrizioni, anche grazie alle firme digitali.
Il secondo obiettivo è stato raggiunto oggi, con quello che Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, definisce “Un risultato straordinario”.
“La raccolta firme continua, anche per inviare un messaggio ancora più chiaro e forte alle istituzioni e a tutto il Paese”, aggiunge la promotrice dell’iniziativa.
Marco Cappato aggiunge che “i tavolini per strada e gli altri punti di raccolta firme saranno aperti per tutto il mese di settembre”.
Alle sue parole fa da contraltare l’intervento di Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF): “Cappato non porta avanti una campagna referendaria, sta facendo una campagna di marketing, da imbonitore. Oggi dichiara di aver superato la non verificabile soglia delle 750.000 firme e arruola come testimonial del prodotto-eutanasia anche Saviano, il Fedez di complemento, adatto per gli over 35 come il rapper serve ad agganciare gli under. Poi Guccini per i sessantottini nostalgici e Pif per la generazione Mtv. Tutti appresso a un quesito truffa su cui non si voterà mai perché la Consulta lo rigetterà".
"Chissà se Saviano, Guccini e Pif sanno che l’eutanasia non si può imporre con referendum, che in Italia è solo abrogativo. Serve una legge e nessuno dei gruppi parlamentari si è dichiarato favorevole al referendum Cappato, proprio perché sanno che è un quesito irricevibile che sarà cancellato dalla Corte Costituzionale. Sulla pelle dei sofferenti Cappato e i suoi testimonial alla ricerca di inutile fama accessoria organizzano una pagliacciata da pifferai magici. Ma la cultura di morte di cui sono portatori non prevarrà, non trascineranno l’Italia in fondo al burrone, qui si difende la vita, soprattutto quella dei più fragili. E lo si continuerà a fare nonostante gli annunci alla Wanna Marchi su straordinari traguardi, numeri di firme, testimonial famosi. Gli italiani non amano chi vende fregature”.