FdI: "A noi il Veneto". E i meloniani già frenano sull'autonomia. Effetto voto

Speranzon (FdI) ad Affaritaliani.it: "Addio al terzo mandato? Assolutamente sì". Intervista al vice-capogruppo vicario al Senato di FdI

Di Alberto Maggi
Tags:
speranzon veneto fdi regionali
Raffaele Speranzon
Politica

Da FdI frenata sull'autonomia: "E' possibile che le 23 deleghe, nell'immediato, il Veneto non sia in grado di gestirle con efficienza e con una riduzione dei costi a vantaggio dei servizi per i cittadini"

 

"I veneti hanno deciso e con i risultati delle elezioni europee hanno orientato la scelta in modo evidente: la responsabilità di indicare il prossimo candidato per governare la regione Veneto nel 2025 per il nuovo quinquennio spetta a Fratelli d'Italia, ovviamente con il Centrodestra unito". Raffaele Speranzon, vice-capogruppo vicario al Senato di FdI, veneto, usa parole chiarissime, intervistato da Affaritaliani.it, sulle elezioni regionali del prossimo anno.

Addio al terzo mandato? "Assolutamente sì. Anche se in realtà sta già facendo il terzo mandato, ma per i veneti e per il centrodestra Luca Zaia è una grande risorsa che avrà modo di difendere gli interessi di cittadini e territorio svolgendo altre funzioni con altri incarichi. Non verrà dispersa la sua esperienza ma siamo in una fase politica nuova".

Il Veneto di Luca Zaia ha chiesto tutte le 23 materie competenti previste dalla legge Calderoli sull'autonomia differenziata, Fratelli d'Italia - magari proprio con Speranzon presidente - è d'accordo? "Quello dell'autonomia è un processo irreversibile ma graduale. Una volta che si ricevono le deleghe bisogna poi dimostrare di essere in grado di garantire un efficientamento e quindi servizi migliori a costi inferiori. Chiedere subito, immediatamente, tutte 23 le deleghe non è detto che porti a questo risultato. Io sono abituato a ragionare sempre sul rapporto tra costi e benefici in qualsiasi tipo di riforma, provvedimento o legge".

Speranzon poi è ancora più chiaro: "E' possibile che le 23 deleghe, nell'immediato, il Veneto non sia in grado di gestirle con efficienza e con una riduzione dei costi a vantaggio dei servizi per i cittadini. Serve una valutazione fatta con grande attenzione. Un processo necessario quello dell'autonomia, ma con un percorso oculato. Il nostro è un approccio pragmatico, non ideologico: vogliamo riuscire a garantire servizi migliori con costi inferiori ai cittadini veneti per non tradire il voto del referendum regionale sull'autonomia, che va certamente realizzata con saggezza nei tempi e nelle modalità più opportune”, conclude il vice-capogruppo vicario di Fratelli d'Italia al Senato.