FdI vince elezioni, Financial Times: "Rischi per l'Italia ma non è estremismo"
Nel suo commento, l'ex corrispondente in Italia del quotidiano britannico, Tony Barber, "rassicura" il mondo sulla posizione di Giorgia Meloni
Elezioni 2022, il Financial Times: "La vittoria di Giorgia Meloni non porterà all'estremismo"
"La probabile vittoria della destra italiana lascia presagire dei rischi, ma non una deriva dell'estremismo". É il titolo di un editoriale di Tony Barber, ex corrispondente in Italia del Financial Times e responsabile Europa del quotidiano britannico, sul voto nel nostro Paese, che dovrebbe aprire la strada a Giorgia Meloni come prima premier donna. Ma la leader di Fdi si ricordi che la maggior parte dei presidenti del Consiglio dal dopoguerra non sono arrivati alla fine del mandato.
"La vittoria prevista dagli exit poll per la destra è, in un certo senso, una pietra miliare per l'Italia e per la democrazia europea. Ma ci sono forti motivi per mettere in discussione l'opinione, occasionalmente espressa fuori dall'Italia durante la campagna elettorale, secondo cui il risultato prefigura una deriva verso l'estremismo", scrive Barber.
Che ricorda come "sotto la Dc, la destra abbia dominato i governi italiani durante la guerra fredda. A partire dagli anni '90, ha continuato ad avere il sopravvento per gran parte del tempo, grazie soprattutto al partito Fi di Silvio Berlusconi. Ma questa è la prima elezione in cui un partito con radici neofasciste, Fratelli d'Italia, emerge come la forza più forte a destra e nel Paese nel suo complesso".
L'editorialista del giornale britannico osserva ancora come "la Meloni abbia ottenuto il suo trionfo su una piattaforma nazionalista e conservatrice che deve molto di più alle formule che hanno portato al successo le coalizioni di Berlusconi che a qualsiasi politica associata all'Msi".
Secondo Barber, "questo non vuol dire che non ci siano difficoltà: la Meloni ha solo una minima esperienza di governo e i suoi colleghi di partito ancora meno. La fama internazionale di Mario Draghi ha amplificato la voce dell'Italia ai tavoli della Nato e dell'Ue. Il nuovo governo farà fatica a ottenere lo stesso rispetto".
La conclusione del quotidiano è che la leader di Fdi "ha la sua chance perché ha condotto una campagna elettorale efficace e si è distinta come l'unico leader di partito significativo a non aver aderito al governo di unità nazionale di Draghi. Ma saprà che la maggior parte dei primi ministri italiani dal secondo dopoguerra non è mai riuscita a portare a termine un intero mandato di cinque anni, cadendo invece preda di intrighi politici e perdita di autorità. Se le cose andranno diversamente per la sua premiership, questo potrebbe essere il suo più grande risultato".
Meloni premier, Bbc: "Si prepara a diventare la prima premier donna italiana"
Ma non solo il Financial Times. Infatti, sempre nel Regno Unito, anche la Bbc, il più importante editore radiotelevisivo inglese, ha dato ampio spazio alla vittoria di Giorgia Meloni. L'editore incorona la leader di Fratelli d'Italia come la prima premier italiana.
Fdi vince le elezioni, la reazione dei tedeschi
Il quotidiano "Welt" spara come breaking news la vittoria di Giorgia Meloni alle Elezioni politiche del 2022. Nell'articolo, dal titolo tradotto "Cosa significa la vittoria di Meloni per la Germania e l'Europa" i tedeschi parlano dei timori dell'Europa per la vittoria di Fdi, parlando di un pericolo concreto per l'Unione Europe.
New York Times, per Meloni rischi da tensioni con alleati.
Un "trionfo nazionalista" secondo il New York Times, quello "dell'estrema destra" in Italia, dove Giorgia Meloni "si avvia a diventare la prima donna premier". Il giornale dà spazio in prima pagina alle elezioni, e scrive: "Domenica l'Italia sembrava aver voltare la pagina della storia europea eleggendo una coalizione di estrema destra guidata da Giorgia Meloni, la cui lunga storia di attacchi all'Unione Europea, ai banchieri internazionali e ai migranti ha seminato preoccupazione sull'affidabilita' del Paese nell'alleanza occidentale".
Perché sebbene Meloni "sia una forte sostenitrice dell'Ucraina, i suoi partner di coalizione ammirano profondamente il presidente russo, Vladimir Putin, e hanno criticato le sanzioni contro la Russia". La sua vittoria, "in un'elezione con un'affluenza inferiore al solito, arriva quando i partiti precedentemente tabu' e emarginati con radici naziste o fasciste stanno entrando nel mainstream - e vincendo le elezioni - in tutta Europa", nota il giornale, secondo cui e' la conferma che "il fascino del nazionalismo - di cui e' una forte sostenitrice - e' rimasto immutato, nonostante i risultati dei Paesi dell'Ue nell'unire sovranita' e risorse negli ultimi anni, prima per combattere la pandemia di coronavirus e poi di fronte all'inizio del piu' grande conflitto in Europa dalla seconda guerra mondiale da parte di Putin".
Ora, per il Nyt, "la principale preoccupazione dell'establishment europeo e' come, e quanto profondamente, una coalizione di destra in Italia guidata dalla Meloni potrebbe minacciare che quella coesione". La leader di FdI si è schierata nettamente a sostegno dell'Ucraina, ma Salvini e Berlusconi "si sono chiaramente allineati a Putin, mettendo in dubbio le sanzioni e rilanciando la sua propaganda", rileva il giornale, e ipotizza che "questa divergenza, e l'aspra competizione tra i leader di destra, potrebbero rivelarsi fatali per la coalizione, portando a un governo di breve durata.
Ma alcuni analisti politici affermano che la Meloni, dopo aver raggiunto il potere, potrebbe essere tentata di ammorbidire il suo sostegno alle sanzioni, che sono impopolari in gran parte dell'Italia. Se lo facesse, c'e' la preoccupazione che l'Italia possa essere l'anello debole che spezza la forte posizione unita dell'Unione Europea contro la Russia".