Fini sull'"Aventino": "Stop alle Camere per 7 giorni? Provvedimento mai visto"
L'ex leader di An attacca la decisione di bloccare i lavori: "Vogliono togliere potere al Parlamento". La nuova stoccata a Meloni e lo spazio politico a destra
Fini e quelle frecciate che sanno di ritorno in politica
Gianfranco Fini attacca la scelta di interrompere per una settimana intera i lavori alle Camere in seguito alla morte di Silvio Berlusconi. "Vorrei specificare - dice Fini al Fatto Quotidiano - che la decisione di fermare il Parlamento, una scelta che non ha precedenti soprattutto per la sua durata, viene presa dagli organi preposti e non dall’alto del governo. La conferenza dei capigruppo decide in autonomia e in questo caso all’unanimità dalle forze politiche. Capisco le polemiche ma è una questione di sensibilità politica più ampia, che mette d'accordo maggioranza e opposizione".
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"La decisione di rallentare i tempi del Parlamento per Berlusconi - prosegue Fini al Fatto - e non fare votazioni è il segnale di una sensibilità politica che riguarda l'affievolimento del potere del Parlamento. Noto che di fronte a un dibattito – argomenta Fini – che mi trova molto favorevole sulla possibilità di rafforzare i poteri del governo con il premierato, il presidenzialismo, il semi-presidenzialismo, non c’è allo stesso tempo lo stesso dibattito sul rafforzamento del potere legislativo. L'affievolimento del ruolo del Parlamento è un processo in corso da molto tempo". Fini torna ad attaccare FdI e Lega e si avvicina sempre di più ad un ritorno in politica. La morte di Silvio Berlusconi ha aperto uno spazio politico e l'ex leader di An potrebbe decidere di sfruttarlo.