Fisco: cuneo fiscale, IRAP, Partite Iva... La bozza di compromesso. Esclusivo
Fisco, per il taglio del cuneo quattro miliardi, due per l'IRAP... Inside
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"La riunione della cabina di regia sul fisco si è svolta in un clima costruttivo. Lunedì ci sarà un nuovo incontro, che entrerà nel merito delle ipotesi che sono state discusse. Ci sono le condizioni per fare un lavoro positivo, rendendo il fisco italiano meno pesante e più equo e aiutando la ripresa economica e sociale del Paese". La scarna dichiarazione del responsabile economia del Pd, Antonio Misiani, è l'unica uscita sulle agenzie di stampa dopo il vertice di oggi tra il ministro dell'Economia Daniele Franco e i capi-dipartimento dei partiti di maggioranza.
Il presidente del Consiglio è stato chiarissimo: massimo riserbo. Il capo dell'esecutivo non vuole assolutamente che filtri nulla in una fase molto delicata e con i dossier principali ancora tutti aperti. Confermato, ma non c'erano dubbi, che saranno otto i miliardi di euro messi a disposizione dal governo per ridurre la pressione fiscale dal primo gennaio 2022.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, una prima ipotesi di compromesso nella maggioranza, ancora tutta da verificare sia a livello politico sia tecnico, prevede che i miliardi per il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori, sia del settore privato sia di quello pubblico (esclusi i pensionati), siano quattro, quindi la metà dell'intera somma stanziata da Palazzo Chigi e dal Mef per la Legge di Bilancio. A spingere per la sforbiciata al cuneo sono soprattutto il Partito Democratico e Forza Italia, e dall'opposizione anche Fratelli d'Italia.
Stando a questa bozza di accordo, l'eliminazione dell'IRAP per piccole imprese e autonomi non sarebbe totale, come chiede soprattutto la Lega, ma anche il M5S, bensì parziale con un intervento pari a due miliardi di euro anziché i tre che servirebbero per la cancellazione totale. L'altra principale richiesta del Centrodestra è l'estensione della Flat Tax per le Partite Iva fino a 100mila euro di fatturato. Anche su questo punto si va verso un compromesso: intervento da un miliardo di euro che potrebbe portare il tetto della tassa piatta per le Partite Iva dagli attuali 65mila euro fino a 80-90mila.
Infine, l'ultimo miliardo di euro a disposizione, andrebbe per rafforzare l'intervento di riduzione delle bollette di gas e luce per imprese e famiglie, in particolare quelle più bisognose. Punto, quest'ultimo, sul quale ci sarebbe il via libera di tutte componenti della maggioranza.