Fitto: "Pnrr modificato per scelta con l'Ue. Quinta rata in arrivo"

Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, al meeting Aepi-Affaritaliani.it

di Redazione
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Intervista al ministro Fitto

 

"Abbiamo modificato il Pnrr per motivi oggettivi c'è stata una rimodulazione per esigenze nuove, per oltre metà degli obiettivi e l'abbiamo fatto con la condivisione dalla Commissione europea. Il piano nella sua struttura originale era bello da raccontare ma per noi difficile da realizzare". Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, al meeting Aepi-Affaritaliani.it, intervistato dal direttore Angelo Maria Perrino. Nel ricordare che "siamo in fase di verifica per gli ultimi aspetti della quinta rata e abbiamo fatto una cabina di regia per il raggiungimento dei 37 obiettivi per la sesta rata per fare richiesta di pagamento", Fitto ha rilevato che "oggi il nostro Paese è più avanti degli altri paesi membri".

Fitto, nel corso dell'evento Aepi-Affaritaliani.it, ha spiegato che "Giorgia Meloni già prima delle elezioni politiche del 2022, alla convention di Fratelli d'Italia di Milano, aveva indicato la priorità di modificare il Pnrr e tutti subito avevano detto che sarebbe stato impossibile farlo. E' stato modificato per dati oggettivi, per la situazione internazionale e in particolare per l'intervento della Russia in Ucraina. Con la rimodulazione abbiamo riscritto oltre la metà del piano. La narrazione è che vada tutto male ma in realtà siamo il Paese più avanti in Europa. Sette nuove riforme si sono aggiunte alle 57 già in programma, l'Italia - ha ricordato il ministro - ha ottenuto 194 miliardi più 30 di fondo complementare per un totale di 220 miliardi. Di questi, oltre 150 a debito". E, stando alla polemica di questi giorni tra il commissario europeo Paolo Gentiloni e l'ex premier Giuseppe Conte, "prima degli algoritmi c'è stato un dibattito".

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La modifica del Pnrr "è avvenuta con una interlocuzione con la Commissione europea che ha dato un ok tecnico e istituzionale". Fitto ha sottolineato la "responsabilizzazione delle aziende che se non rispettano i tempi di realizzazione delle opere devono risarcire tutto loro e non il governo". E questo non vale solo per il Pnrr ma anche per i fondi di coesione che sono 43 miliardi, anche qui vige il criterio della responsabilità. Il principio della governance di tutti i fondi Ue è lo stesso e segna un netto cambio di marcia. Il presidente Meloni ha saputo raccordare bene le varie misure che hanno scadenze diverse negli anni", ha sottolineato Fitto.

"La crescita è legata alle riforme, il Def dà indicazioni, c'è il tema delle riforme e della spesa. Se dopo il 2026 si torna alla fase precedente" del Pnrr "abbiamo fallito, quindi la crescita è legata alle riforme", ha detto ancora il ministro per gli Affari europei. "Nel Def è indicato che parte della crescita è legata agli investimenti del Pnrr - ha aggiunto Fitto - Ora è la fase di messa terra, necessità successiva è che si consolidi". Con 220 miliardi del Pnrr e 150 a debito "c'è la necessità di qualità della spesa alta. Il tema della coesione è importante perché bisogna semplificare e concentrare la spesa sulle cose che aumentino l'efficacia. Si può e si deve partecipare alla crescita".

Sulle elezioni europee dell'8-9 giugno "io sto ai fatti, Fratelli d'Italia ha una grande opportunità per diventare una delle prime delegazioni nazionali nel Parlamento europeo. Come ha inciso con una delegazione piccola penso che possa valere per il futuro"., ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Fitto.

"Giorgia Meloni guida il partito dei conservatori e nei suoi confronti in questo anno e mezzo" di governo "le critiche si sono sciolte come neve al sole, si diceva che era un governo inadeguato, mentre è aumentata la sua credibilità internazionale, è diventata sempre più importante anche con la presidenza del G7" ha aggiunto Fitto. "Dobbiamo spiegare come cambiare l'Europa. Quando lo dicevamo qualche anno fa dicevano che eravamo matti sovranisti, oggi leggo dal rapporto di Enrico Letta sul mercato interno e di quello di Mario Draghi sulla competitività che bisogna cambiare tantissime cose, ne prendiamo atto, quindi non dicevamo cose sbagliate".

Fitto ha ricordato che "il 24 febbraio 2022 c'è stata l'invasione dell'Ucraina e abbiamo scoperto che l'Europa dipendeva dalla Russia sul fronte energetico e in poco tempo la questione è stata quasi risolta. Il percorso è chiaro, bisogna intervenire in modo concreto per cambiare l'Europa, abbiamo l'occasione delle elezioni per dare forza a scelte fondamentali per il futuro dell'Europa, per dare forza al nostro governo, all'Italia la capacità di incidere su dossier europei importanti".