Dazi, Forza Italia 'detta la linea' a Meloni: "Deve far capire a Trump che sono un problema anche per gli americani. E sulle spese militari..."
Il portavoce Nevi nel giorno dell'incontro a Washington
"Meloni è negli Stati Uniti per un bilaterale Italia-Usa e rappresenta il nostro Paese ma in modo coordinato con Bruxelles"
"E' chiaro che oggi Giorgia Meloni rappresenta l'Italia ma è altrettanto evidente che ci sia un coordinamento con le istituzioni europee, come si fa sempre in questi casi". Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, parla così della missione della presidente del Consiglio negli Stati Uniti e dell'incontro con il presidente Donald Trump e, in particolare, risponde alla domanda se Meloni sia negli Usa per trattare come Italia e non come Unione europea visto che alla vigilia del viaggio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari aveva parlato di "bilaterale".
"Le opposizioni hanno strumentalmente affermato che la premier andava a trattare per conto suo e contro l'Europa, nulla di tutto ciò. Meloni è negli Stati Uniti per un bilaterale Italia-Usa e rappresenta il nostro Paese ma in modo coordinato con Bruxelles. Tutti hanno capito ormai, come noi abbiamo spiegato fin dall'inizio, che i dazi li può mettere o togliere solo l'Unione europea e non certo i singoli stati nazionali. Ma anche lo stesso Trump lo ha detto e quindi lo sa perfettamente", sottolinea l'esponente azzurro.
Quanto all'obiettivo di questa missione alla Casa Bianca, Nevi spiega: "Consolidare le relazioni Italia-Usa, fondamentali dal Dopoguerra a oggi, e soprattutto che Meloni riesca a far capire a Trump che l'Europa sta cambiando, che ha modificato la sua direzione politica. Non solo, la premier deve anche spiegare bene a Trump e fargli capire che i dazi sono un problema per tutti, anche per gli americani, e quindi l'obiettivo è allentare le tensioni e rafforzare le relazioni transatlantiche. La linea del governo italiano che la premier illustrerà al presidente Trump che Usa e Ue devono stare uniti per tamponare e contrastare lo strapotere cinese e dei Paesi emergenti facendo capire al capo dell'Amministrazione americana che è interesse comune essere coesi".
Poi ci sono le concessioni che Meloni dovrà fare, ad esempio sulle spese militari... "Non sono concessioni a Trump, ma l'Italia deve rispettare gli impegni, un obbligo che non è stato rispettato da chi ci ha preceduto al governo del Paese. Siamo una nazione in qualche modo nel mirino degli Stati Uniti perché non abbiamo rispettato l'impegno preso sulle spese per la difesa in ambito Nato. Credo che Meloni spiegherà a Trump che l'Italia è seria e che rispetta gli impegni e che non vuole guerre commerciali, o men che meno di altro tipo con gli Usa. Quindi certamente confermerà l'impegno italiano di arrivare al 2% del Pil per le spese militari entro la fine di quest'anno", sottolinea ancora il portavoce nazionale di Forza Italia.
Quanto all'Ucraina, "è importante sostenere l'azione di Trump per cercare di imporre una pace, ma il problema è che, al di là degli screzi con Zelensky, è evidente che sia Putin a non volere la fine del conflitto. Quindi bisogna anche in questo caso fare fronte comune perché il Cremlino ci sente solo quando in campo c'è la forza". E il rapporto con gli altri Paesi europei e Bruxelles? "Sanchez è il primo ministro spagnolo ed è andato in Cina per un bilaterale, lo rispettiamo. Buoni i rapporti con la Germania di Merz e con von der Leyen anche grazie a Weber e al lavoro del Partito Popolare Europeo al quale noi apparteniamo. Macron sappiamo che ha una posizione particolare in Europa in quanto risente della presenza in casa di Le Pen, sono posizioni note che conosciamo bene. La Francia va rispettata perché è anche una potenza militare, ma oggi il ruolo molto importante e chiave nell'Unione europea è di Meloni e del governo italiano", conclude Nevi.
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