Forza Italia entra nel post Berlusconi. Paolo non esclude la discesa in campo

Il fratello di Silvio al congresso dell’Eur commenta il ritorno della famiglia: “Ce lo dirà il futuro”

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Tajani lancia la nuova Forza Italia senza Berlusconi, ma Paolo non esclude la discesa in campo di uno membro della famiglia

"Siamo come in finale di Champions, ma Maradona non c'è più". All'Eur, a Roma, il leader azzurro Antonio Tajani, parlando per circa due ore, si rivolge così alla platea dove ad ascoltarlo, tra bandiere di Fi e totem con le gigantografie del fondatore azzurro, ci sono gli oltre mille delegati al Congresso nazionale che voteranno domani il nuovo gruppo dirigente, dal segretario ai quattro vice (Deborah Bergamini, Roberto Occhiuto, Alberto Cirio e Stefano Benigni). "Ora serve l'aiuto anche della squadra e di tutta la curva" aggiunge, spiegando che "la squadra siamo noi, la curva sono i nostri elettori e Maradona è appunto Silvio Berlusconi". L'assenza del Cavaliere Tajani la esorcizza così e sarà ricorrente il nome di Berlusconi-Maradona in tutta la serata del primo Congresso di Forza Italia senza il patriarca di Arcore.

"Nonostante i capelli grigi, l'età e l'esperienza, questo è il discorso più difficile e importante della mia vita" ammette il vicepremier e ministro degli Esteri alla convention che domani lo incoronerà segretario. "Questa è la mia famiglia, quella a cui ho dedicato 30 anni della mia vita", aggiungerà alla fine senza nascondere la commozione.

Prima però la 'maratona' dal palco: ad ascoltarlo in prima fila anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il governatore del Lazio Francesco Rocca, i ministri azzurri Zangrillo, Pichetto Fratin, Casellati e Bernini. Tanti i big dell'economia, come Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, e Paolo Scaroni, presidente dell'Enel e del Milan. In platea anche volti storici del movimento politico, da Cesare Previti a Claudio Scajola. Nel nome di Berlusconi Tajani cerca l'equilibrio per guardare al futuro. A partire dal voto per le regionali e da quello europeo di giugno, al centro del suo intervento: "Abbiamo bisogno di avere consenso per le nostre battaglie, a partire dalle elezioni regionali", annuncia. "Possiamo tornare a essere i grandi protagonisti della politica italiana, tra Meloni e Schlein c'è un grande spazio che possiamo occupare con le nostre idee e i nostri valori, siamo popolari europei". L'obiettivo è quello indicato più volte dal titolare della Farnesina: la soglia del 10% alle europee, con la scommessa di crescere alle successive elezioni politiche.

L'ultimo omaggio è ancora per Berlusconi: "Oggi abbiamo fatto un bel regalo a tuo fratello, caro Paolo", afferma Tajani rivolgendosi al fratello del Cavaliere. "Era doveroso essere qui", dirà lo stesso Paolo Berlusconi lasciando il palazzo dei Congressi. Assente, ieri, la compagna di vita del presidente azzurro, Marta Fascina, che però potrebbe partecipare oggi alla chiusura dei lavori.

A proposito di Paolo Berlusconi, Repubblica sottolinea con grande enfasi le frasi sul possibile impegno in politica di un membro della famiglia. "Un altro Berlusconi in politica? Ce lo dirà solo il futuro", dice Paolo. Berlusconi jr non chiude a questa ipotesi. Anzi. "Ce lo dirà il futuro", sottolinea Repubblica. E buona parte del futuro, pare di capire, passa dalle Europee di giugno.