Forza Italia sempre più vicina al Pd, Draghi premier anche dopo le Politiche?

Il partito di Silvio Berlusconi si allontana da Lega e Fratelli d'Italia

Di Alberto Maggi
Renato Brunetta Mara Carfagna Mariastella Gelmini 
Lapresse
Politica
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Composizione e ricomposizione. Il quadro politico attende le elezioni amministrative in una sorta di stallo, "tutto fermo fino a dopo il voto, in particolare i ballottaggi", spiegano fonti della maggioranza. Gli occhi, oltre che sulle vicende interne alla Lega e sulla dialettica confermata oggi anche da Luca Zaia ("la divergenza di vedute non è uno scandalo, siamo un grande partito"), sono puntati in particolare su Forza Italia. Con Silvio Berlusconi ai box per qualche settimana, "ha bisogno di riposo" ha spiegato Antonio Tajani, la linea sempre più prevalente è quella dei tre ministri - Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna -, una linea che in particolare sulla vicenda dell'obbligatorietà del Green Pass si è spostata molto verso il Pd.

E, scommettono in Fratelli d'Italia e nella Lega, la probabile sconfitta dei candidati del Centrodestra nelle grandi città "farà andare il partito di Berlusconi ancora più a sinistra". Gli azzurri, con Mario Draghi a Palazzo Chigi, hanno ritrovato una centralità politica che prima non avevano e, non a caso, non si sente più parlare né di partito unico né di federazione. "Quando parlano Carfagna, Gelmini e Brunetta sembra di sentire Orlando, Speranza o Franceschini", ironizza un deputato di FdI molto vicino alla leader Giorgia Meloni.

Politicamente, per Forza Italia restare la terza gamba (piccolina) della coalizione, stretta dalla competizione Salvini-Meloni, significava sostanzialmente spegnersi e perdere quasi ogni tipo di peso politico a livello parlamentare. L'attuale esecutivo di larghe intesa, invece, ha consentito a Forza Italia di fare sponda a volte con il Pd e i renziani (come sul Green Pass) e a volte con la Lega (come sul no all'aumento delle tasse sulla casa). Ed è così, che anche tra i parlamentari Dem, sono in molti a scommettere che l'esito delle Amministrative spingerà ulteriormente il partito di Berlusconi lontano da Carroccio e Fratelli d'Italia.

Fino a che punto? Presto per dirlo, ma c'è chi non esclude che i veri giochi si vedranno sull'elezione del Capo dello stato (no a Draghi per evitare le elezioni anticipate, sì a Casini o Amato) e poi sulle elezioni politiche. Magari, spiegano dal Pd, con una riforma elettorale in senso proporzionale (Pd e M5S sono d'accordo e i numeri ci sono) che permetta agli azzurri con un 8-10% di essere l'ago della bilancia nel prossimo Parlamento, insieme ovviamente alle altre forze centriste come Italia Viva, Azione e +Europa, per arrivare a quel disegno che in molti stanno evocando sempre più spesso: Draghi presidente del Consiglio anche dopo le prossime elezioni politiche.

Ovviamente lasciando all'opposizione FdI, la sinistra radicale di Fratoianni e con un punto di interrogativo sulla Lega in attesa di capire quale linea prevarrà all'interno del Carroccio. Insomma, i forzisti hanno capito che con SuperMario sono al centro del quadro politico e all'interno del Centrodestra finiscono ai margini. E le prossime Amministrative potrebbero fare da detonatore per una svolta ulteriormente draghiana.