Fratelli d'Italia, Guido Crosetto opportunità o incomodo per la Meloni?

Ormai ha occupato militarmente lo spazio

Di Giuseppe Vatinno
Guido Crosetto
Politica
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Fratelli d'Italia, Guido Crosetto opportunità o incomodo per la Meloni?


Guido Crosetto, il “gigante buono”, cofondatore nel 2012 insieme a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, ha occupato militarmente qualsiasi spazio mediatico.
Se accendi la TV, anche in orari lunari, hai almeno 50 probabilità su cento di incocciarlo con quel suo faccione tondo e il cranio completamente calvo e lucido che sembra uno dei Lothar dalemiani dei tempi belli di Palazzo Chigi.

Ufficialmente non ha alcun ruolo nel partito ma gioca a farne il vero consigliere occulto, quello che “so io come stanno veramente le cose ne parlo con Giorgia, vediamo”.

Inizia la sua carriera politica nella Democrazia cristiana, si iscrive a economia e commercio ma non si laurea. Purtuttavia, secondo il noto vizietto italico, scrive sul sito della Camera che è laureato, un po’ come Oscar Giannino-fondatore di Fermare il declino(!)- che fece le cose in grande e per sovraprezzo ci mise che aveva pure il dottorato.

Fa una discreta carriera locale facendo pure il sindaco di Marene in provincia di Cuneo, dove è nato.
È stato poi consigliere economico di Giovanni Goria, per breve tempo premier della Balena Bianca.

Il salto però lo fa con Forza Italia agli inizi del terzo millennio. Deputato per tre legislature è anche sottosegretario alla Difesa, sempre in quota azzurra. La sua imponente stazza insieme alla favella facile lo aiutano molto a farsi riconoscere dal grande pubblico.

Lascia la politica per dedicarsi pienamente alla sua attività di imprenditore aereospaziale. Poi ritorna e fa il coordinatore di Fdi per un anno.

Insomma un cursus honorum particolare.
Dicono di lui che Giorgia Meloni lo detesti, ma lui prosegue imperterrito a prezzemolare sull’ex tubo catodico ed ormai è troppo tardi per fermarlo pubblicamente senza riceverne danni.

Verboso, ampolloso, fintamente calmo, può avere acuti attacchi d’ira che lo portano a uscite clamorose e coreografiche. È attivissimo in questa inaspettata fase pre elettorale –pur non rivestendo alcun ruolo nel partito- facendo scudo fisico e mediatico con il suo corpo alla minuta Giorgia che ha mosso bene i suoi pezzi sulla scacchiera e ora reclama giustamente dazio dagli alleati e punta a fare il primo premier donna della storia repubblicana.

Recentemente Giovanni Tizian ed Emiliano Fittipaldi, due giornalisti di Domani, l’hanno tirato in ballo per una supposta storia di conflitto di interessi con la sua attività di Presidente dell’Aiad, per una società aerospaziale in cui il figlio Alessandro detiene il 15%.

Lui ha smentito. Tuttavia una campagna elettorale “dura e maschia” è iniziata e c’è un’ampia cordata che ha come obiettivo l’impedire alla Meloni di fare la Presidente del Consiglio.