"Fronte anti-Meloni dal no alle riforme. Da Renzi e Calenda fino a Fratoianni"

Il politologo Gianfranco Pasquino ad Affaritaliani.it: "Il leader? Non necessariamente Schlein". Veltroni out e Gentiloni bocciato

Di Alberto Maggi
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"Dalla piazza e dai referendum contro le riforme del Centrodestra nascerà lo schieramento anti-Meloni"

 

"Bisogna certamente mobilitare, organizzare e informare la piazza". Così il politologo Gianfranco Pasquino, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le iniziative delle opposizioni di scendere in piazza e di chiedere due referendum (uno abrogativo e l'altro costituzionale) sulle due riforme del governo Meloni, l'autonomia regionale differenziata approvata stanotte definitivamente dalla Camera e il premierato che ieri ha visto il primo via libera dal Senato. "Queste iniziative di piazza e referendarie delle opposizioni sono positive e sono un passo in avanti per costruire una coalizione che si contrapponga al Centrodestra di Giorgia Meloni. Autonomia regionale e premierato sono due riforme sbagliate, non mi spingo a dire che mettono a rischio la democrazia perché per fortuna l'Italia è abbastanza resiliente da questo punto di vista, ma specialmente il premierato è una riforma confusa e che può essere conseguita con modalità diverse".

In sostanza, secondo Pasquino, "dalla piazza e dai referendum contro autonomia regionale ed elezione diretta del presidente del Consiglio può nascere la coalizione anti-Meloni". Ma chi ci sarebbe in questo fronte? "Mi auguro tutte le forze presenti in Parlamento che non sostengono il governo e quindi da Renzi e Calenda fino a Fratoianni e Bonelli passando ovviamente per il Pd e il Movimento 5 Stelle. Insieme possono costruire uno schieramento alternativo al Centrodestra. Poi c'è anche una parte consistente di italiani e di elettorato che si astiene, come abbiamo visto alle ultime Europee, che va informata e invitata ad andare a votare".

Il leader? Elly Schlein o magari un'altra figura come Walter Veltroni o Paolo Gentiloni? "Solitamente il leader è il capo del principale partito e quindi in questo caso Elly Schlein. Ma ci si può anche mettere d'accordo, con una serrata trattativa, per trovare un nome che vada bene a tutti. Hanno due anni e mezzo di tempo per preparsi e spero che lo facciano al meglio. Veltroni mi sembra fuori dai giochi mentre Gentiloni, pur capace e competente, non mi sembra la scelta migliore. Qualcuno potrebbe anche saltar fuori all'ultimo momento, vedremo". Lei ha un nome da suggerire, magari una donna? "Michelle Obama, ovviamente lo dico come battuta visto che oggi è impossibile fare ipotesi". E infine Pasquino conclude affermando che "non va dimenticata la riforma della Giustizia, anch'essa sbagliata, la terza gamba delle riforme del governo contro le quali mobilitarsi. Così facciamo il triciclo", ironizza il politologo.