Gasparri: "Ius Scholae, testo di Forza Italia pronto settimana prossima. Non tassare le banche ma i giganti del web, banditi fiscali"
Il capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri ad Affaritaliani.it
"Introdurremo anche nel testo misure restrittive sulle persone di lontane origini italiane che non hanno mai avuto reali legami con il nostro Paese". L'intervista
"Abbiamo fatto una riunione nei giorni scorsi con i gruppi parlamentari e abbiamo raccolto osservazioni di natura tecnica. La settimana prossima il testo, frutto del dibattito interno al partito, sarò pronto e lo presenteremo agli alleati di governo". Così ad Affaritaliani.it il capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri parlando dello Ius Scholae. L'esponente azzurro, ribadendo che "ovviamente" Forza Italia non aderisce al referendum delle opposizioni sulla cittadinanza, sottolinea: "Nel dibattito interno al partito sono emerse considerazioni e osservazioni che terremo conto per la stesura del testo, il quale verrà sottoposto prima agli alleati di Centrodestra e poi proseguirà il suo cammino parlamentare. Con calma ma rispettando il nostro programma". Gasparri poi aggiunge: "Introdurremo anche nel testo misure restrittive sulle persone di lontane origini italiane che non hanno mai avuto reali legami con il nostro Paese ma che fanno domanda di cittadinanza magari con un rapporto, faccio un esempio, di otto generazioni prima. Introdurremo un limite temporale per la discendenza generazionale".
Sul fronte della Legge di Bilancio per il prossimo anno, il presidente dei senatori di Forza Italia precisa: "Siamo contrari a nuove tasse a carico di chi già le paga. Ricordo, pochi lo sanno, che le banche già pagano una tassa supplementare rispetto agli altri. Invece tutto ciò che emergerà da intese con il governo, senza introdurre nuove tasse, con il confronto e il dialogo con le parti lo valuteremo quando sarà il momento. Se vogliamo parlare di tasse - spiega ancora Gasparri - bisogna tassare i giganti della rete che non pagano nulla, una vera vergogna. Sono banditi fiscali che tutto il mondo dovrebbe tassare e penso ad Amazon, Zuckerberg, Musk e tutti i giganti del web. Ci sono poi grandi gruppi, e non parlo delle banche, che grazie a una maggiore crescita economica aiutano anche lo Stato, perché più un'azienda fattura e più paga imposte. Sulle banche, ribadisco, si possono cercare tecnicalità fiscali a vantaggio del bilancio dello Stato ma senza introdurre nuove tasse", conclude il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama.