L'Italia ha la sua Cancelliera. Lo stile di Meloni è simile a quello di Merkel
I primi dieci giorni della premier in pectore. L'analisi
Nessuna fuga in avanti, nessuna promessa prematura. Rigorosa, a conferma della dote fondamentale che l’ha portata a essere premiata dagli italiani: la coerenza
Di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista
Da quando è risultata l’indiscussa vincitrice delle elezioni politiche del 25 settembre, Giorgia Meloni ha adottato uno stile, di azione e di comunicazione, che ha sorpreso molti osservatori. Lo possiamo riassumere, riprendendo anche quanto detto dall’amico e collega Renato Mannheimer, con quattro aggettivi: attenta, compassata, prudente, rigorosa. Attenta a non commettere errori, a non fare passi falsi, a non urtare la sensibilità degli alleati, a non prestare il fianco a possibili polemiche con l’opposizione e i numerosi media, sia televisivi che su carta stampata, che non le sono favorevoli.
Compassata, dimostrando un understatement anglosassone (forse più sassone che anglo) che l’ha portata ad assumere un comportamento molto defilato (niente festa per la vittoria elettorale, niente presenze televisive, pochi e misuratissimi rapporti con la stampa, nessuna manifestazione di “superiorità” verso nessuno, dichiarazioni sempre brevi e prive di polemica). Prudente, in accordo proprio con il significato di vocabolario di questo aggettivo (che esercita un saggio e previdente controllo nell'argomentare e soprattutto nel comportarsi): pensare bene prima di agire, pensare forse ancora meglio prima di parlare, prendersi il giusto tempo per capire la situazione e stabilire il piano di azione.
Nessuna fuga in avanti, nessuna promessa prematura. Rigorosa, a conferma della dote fondamentale che l’ha portata a essere premiata dagli italiani: la coerenza, la capacità di rimanere fedeli alla propria linea, alla propria impostazione prima di questa vittoria elettorale. Nella buona come nella cattiva sorte, quando la vittoria è lontana così come quando la vittoria è stata raggiunta.Aver assunto questa “postura comunicativa” (attenta, compassata, prudente e rigorosa) è un fatto positivo per Giorgia Meloni.
Da un lato, ha disarmato i suoi avversari, che hanno davvero pochi appigli per criticarla. Dall’altro, sta rafforzando la fiducia degli italiani nei suoi confronti. Chi può ricordare, la candidata premier Meloni, in questi primi giorni dopo il voto? A mio parere, ci sono delle somiglianze con lo stile di Angela Merkel. Nonostante l’apparente grande diversità fra queste due figure (di età, di formazione, di storia personale, di percorso politico), gli aggettivi prima evidenziati si adattano bene a entrambe queste figure politiche: attente, compassate, prudenti, rigorose.
Che anche l’Italia stia per trovare la sua “Cancelliera”? E’ un’ipotesi da non scartare, potrebbe essere un’altra delle sorprese a cui Giorgia Meloni ci sta abituando. Ricordandoci una volta di più che, per qualsiasi essere umano, uomo o donna, di sinistra o di destra, la valutazione attraverso pre-giudizi, oltre che ingiusta, può essere molto fallace.