Giustizia, ok del Cdm alla riforma: al via lo stop alle "porte girevoli"
Il pressing dei partiti ha dato i suoi frutti: il premier e la ministra Cartabia hanno deciso di cambiare il testo della riforma della giustizia
Riforma giustizia, un magistrato eletto in politica non potrà più ricoprire il ruolo
Il Consiglio dei Ministri ha approvato gli emendamenti al disegno di legge in discussione in Parlamento per la riforma della giustizia. Gli emendamenti conterranno la separazione delle funzioni dei magistrati, la riforma del Csm e lo stop delle porte girevoli.
“I magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari che hanno ricoperto cariche politiche elettive (da parlamentare nazionale ed europeo, consigliere e presidente di giunta regionale, a consigliere comunale e sindaco) al termine del mandato "sono collocati in posizione di fuori ruolo presso il ministero di appartenenza oppure, per i magistrati amministrativi e contabili, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ovvero sono destinati allo svolgimento di attività non direttamente giurisdizionali, né giudicanti né requirenti”. Lo prevede la bozza della riforma del Csm oggi all'esame del Consiglio dei ministri.
Come scrive l’Ansa, serve più tempo per "leggere le carte" e valutare le proposte di emendamento alla riforma del Csm: è quello che, secondo quanto si apprende, starebbero chiedendo i tecnici dei vari ministeri nel corso del preconsiglio, convocato questa mattina alle 8.30 per esaminare le "norme in materia di ordinamento giudiziario".
La riunione è ancora in corso e, dopo che già ieri i partiti avevano chiesto di poter approfondire, testi alla mano, il pacchetto messo a punto dalla ministra Marta Cartabia, anche i tecnici dei ministeri avrebbero rivolto a Palazzo Chigi la stessa richiesta. Il pacchetto dovrebbe approdare nel Consiglio dei ministri di oggi, previsto per le 9.30 ma al momento non ancora ufficialmente convocato.
Un sistema elettorale misto, basato su collegi binominali, che eleggono cioè ciascuno due componenti del CSM, ma che prevede anche una distribuzione proporzionale di 5 seggi a livello nazionale. E' quello indicato nella bozza della riforma del Csm all'esame del Consiglio dei ministri. Non sono previste liste, ma candidature individuali. I componenti del Csm tornano come in passato a 30: 20 togati e 10 laici.
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