Governo, l'apertura del Piemonte sul nucleare sicuro

Il presidente della Regione si apre alla proposta del neo ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin e si dice pronto a valutare un impianto di ultima generazione

Politica

Nuova centrale nucleare in Piemonte, l'ipotesi del governo

Il governo Meloni appena insediato, deve fare i conti con la grave crisi energetica in atto, le sanzioni inflitte alla Russia per aver attaccato l'Ucraina, hanno provocato una reazione di Putin e i prezzi di luce e gas si sono alzati mettendo in difficoltà famiglie e imprese. Il nuovo esecutivo per affrontare l'emergenza pensa anche alla costruzione di nuove centrali nucleari sicure. Giorgia Meloni non ne ha parlato nei due discorsi di insediamento parlamentare perché il tema è delicato e divisivo. Ma al suo posto lo annuncia il neo ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin: avanti tutta verso il nucleare. Ovviamente quello di nuova generazione, con un elevato grado di sicurezza.

La proposta del centrodestra, però, ha anche tanti oppositori e la messa in pratica di questo progetto non si preannuncia facile. In aiuto del nuovo governo arriva il governatore del Piemonte Alberto Cirio, anche lui di Forza Italia come il ministro che ha preso il posto di Cingolani. C'è infatti la disponibilità del Presidente della Regione a prendere in considerazione l'ipotesi, dialogando con un governo sul quale, spiega, era "andato a Roma per battersi e avere un esecutivo che parlasse piemontese". Il suo messaggio è stato ascoltato, sono infatti ben cinque i ministri provenienti da quella Regione: Pichetto Fratin (Ambiente), Daniela Santanchè (Turismo), Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione), Guido Crosetto (Difesa) e Giuseppe Valditara (Scuola).

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