Ddl Concorrenza, i pedaggi (in parte) allo Stato. Zes unica: sburocratizzazione e benefici fiscali al Sud

Via libera anche alla razionalizzazione e alla semplificazione degli adempimenti tributari, oltre che sul concordato preventivo biennale

di Redazione
Politica

Governo: al via Cdm a P.Chigi, a odg ddl concorrenza

Via libera del Consiglio dei Ministri al ddl Concorrenza che contiene anche il tema delle concessioni autostradali che aveva impedito l'approvazione del testo lunedì creando tensioni tra alleati di governo. "Per la prima volta una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse di grandi gruppi di concessionari, anche internazionali, ma allo Stato. L'obiettivo - ha spiegato il vicepremier e Ministro Matteo Salvini - è realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi".

Fisco: ok al correttivo su scadenze e concordato preventivo

Via libera in via definitiva del Cdm anche al decreto correttivo sulle scadenze fiscali e il concordato preventivo biennale, come annuncia il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, in una nota. Nel dettaglio, spiega Leo, "il correttivo procede ad una ridefinizione dei termini per la presentazione delle dichiarazioni, spostando al 31 ottobre la scadenza per l'invio delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e all'Irap. Viene poi ampliato da trenta a sessanta giorni il termine per il pagamento degli avvisi bonari ricevuti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni". In tema di concordato preventivo biennale, sottolinea ancora Leo, "recependo la condizione del Parlamento, viene introdotta un'imposta sostitutiva (flat tax) sul maggior reddito concordato con aliquote variabili dal 10 al 15 per cento in relazione al punteggio ISA ottenuto dal contribuente". "Sono misure di fondamentale importanza per fornire maggiore chiarezza e flessibilita' ai contribuenti, facilitando il rispetto delle scadenze fiscali e rendendo piu' agevole la gestione degli obblighi tributari. Questo intervento - conclude il viceministro - rappresenta un passo significativo verso una maggiore efficienza e semplificazione del sistema fiscale".

Meloni: "Piano strategico Zes unica fondamentale per Italia"

Questo è anche il giorno dell’adozione della Zes unica, ovvero la zona economica speciale. "Oggi adottiamo un provvedimento fondamentale per l'Italia e che contribuirà a disegnare la politica di sviluppo del Sud per i prossimi tre anni, ovvero il Piano strategico per la Zona economica speciale unica del Mezzogiorno". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende, alla riunione di adozione del Piano strategico Zes unica. "Lo sviluppo della Zes unica - ha aggiunto - è una sfida per tutti, funziona e funzionerà se tutti gli attori coinvolti, Governo, Regioni, Enti locali, cittadini e imprese capiranno la portata di questa grande sfida".

Zes unica, Meloni: "Fondamentale, estende benefici a tutto Sud"

"La Zes unica - ha sottolineato - sostituisce le precedenti otto Zes limitate alle aree retroportuali che non hanno funzionato come avrebbero dovuto e, grazie ad un serio confronto con la Commissione europea, estende i benefici della zona economica speciale all'intero territorio di tutte le Regioni del nostro Mezzogiorno. Tutti i territori del Sud potranno in questo modo godere delle stesse opportunita' di crescita e sviluppo: semplificazioni amministrative, benefici fiscali e un quadro coordinato di interventi e investimenti".

Zes unica: 9 filiere da rafforzare, da automotive a spazio

Sono nove le filiere da rafforzare individuate nel Piano strategico della Zes unica illustrato dal ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione, il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Nel dettaglio si tratta di: Agroindustria; Turismo; Elettronica&ICT; Automotive; Made in Italy di qualita', che comprende la filiera della moda e quella dell'arredamento; Chimica&Farmaceutica; Navale&Cantieristica; Aerospazio e Ferroviario. Inoltre, sono state identificate tre tecnologie da promuovere: le tecnologie digitali, che possono diventare nel Mezzogiorno l'asset abilitante per la creazione di filiere produttive sostenibili e resilienti; il cleantech: il Mezzogiorno ha le potenzialita' per diventare non solo un hub energetico centrale nel Mediterraneo, ma anche un vero e proprio centro manifatturiero, specializzato nella produzione delle tecnologie verdi, come fotovoltaico, eolico, idrogeno, etc.; il biotech, per sviluppare prodotti e tecnologie innovative per la salute, come i dispositivi medici e, in generale, l'industria biotecnologica.

GUARDA QUI LA PRESENTAZIONE DEL MINISTRO FITTO DEL PROGETTO ZES

 

 

 

 

 

 

Ddl Concorrenza: la scheda di Lapresse: dai pedaggi in autostrada ai dehors, tutte le misure

Dai pedaggi in autostrada ai dehors, passando per i taxi e le norme sulle 'scatole nere', è ampia la rosa di provvedimenti contenuti nel disegno di legge sulla concorrenza che oggi ha ricevuto il via libera dei consiglio dei ministri. "Siamo convinti sia necessario aumentare la competitività del nostro Paese, anche attraverso la concorrenza interna, e con l'approvazione del Ddl Concorrenza compiamo un altro significativo passo nella giusta direzione, a supporto delle imprese e a tutela dei consumatori", ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha proposto il ddl al Cdm.

AUTOSTRADE

Tra le principali misure contenute nel ddl, quella spinta dal mistro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sulle concessioni autostradali, che sono state oggetto di approfondimenti anche con l'Europa e hanno richiesto diverse modifiche rispetto alle prime bozze circolate. “Per la prima volta una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse di grandi gruppi di concessionari, anche internazionali, ma andrà allo Stato”, spiega Porta Pia, affermando che l'obiettivo di Salvini è quello di “realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi”.

DEHORS

La norma sui dehors – di competenza del Mimit – prevede che entro un anno dall'entrata in vigore della legge sia emanato un decreto legislativo, su proposta di via Veneto (e di concerto con gli altri dicasteri competenti) per riordinare e coordinare la concessione ai pubblici esercizi. I Comuni dovranno adeguare i propri Regolamenti per garantire, in particolare, adeguate zone per il passaggio dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria nel caso di occupazione di marciapiedi. Fino al 31 dicembre 2025, e comunque fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo, resta la proroga delle norme del 2020 connesse alla pandemia di Covid.

TAXI E NCC

Lotta dura all'abusivismo nel settore Taxi e Ncc, con l'applicazione di sanzioni in caso di mancata iscrizione al registro, che vanno dalla sospensione alla revoca dal ruolo dei conducenti. I Comuni potranno accedere al registro verificando la veridicità dei dati e comunicare al Mit quelli su eventuali provvedimenti di revoca o sospensione adottati. Vengono inoltre razionalizzate e allineate le sanzioni previste in materia di trasporto pubblico non di linea, sia che si tratti di taxi che di noleggio con conducente.

SCATOLE NERE

Rispetto invece alla portabilità delle scatole nere, viene fatto divieto alle imprese assicuratrici di prevedere clausole contrattuali che impediscano o limitino il diritto dell'assicurato di disinstallare, senza costi e alla scadenza annuale del contratto, i dispositivi elettronici per il monitoraggio dei dati dell'attività di circolazione dei veicoli a motore o penali in caso di restituzione dopo la scadenza. Viene stabilito un meccanismo di portabilità dei dati (forniti con modalità di uso comune e leggibile da dispositivo automatico), registrati dalle scatole nere che il consumatore potrà richiedere, tramite la compagnia assicurativa, all'impresa che gestisce i dispositivi elettronici. Prevista poi l'istituzione di un sistema informativo, sottoposto alla vigilanza di Ivass, sui rapporti assicurativi non obbligatori al fine di rendere più efficace la prevenzione e il contrasto di comportamenti fraudolenti. I costi relativi alla realizzazione e alla gestione del sistema informativo antifrode sono completamente a carico delle imprese assicurative partecipanti.

PIU' POTERI A MR PREZZI

Viene resa più funzionale l'attività di monitoraggio dei prezzi e delle tariffe effettuata dalle Camere di Commercio, attribuendo al Garante per la sorveglianza dei prezzi il potere di individuare i prodotti da sottoporre a controllo. Per un maggiore coordinamento, si prevede che il Garante adotti specifiche linee guida per individuare modalità omogenee di rilevazione dei prezzi quali, a titolo esemplificativo, le cadenze temporali.

SHRINKFLATION

Viene introdotta una misura di contrasto al fenomeno della cosiddetta "shrinkflation", la pratica che consiste nel ridurre la quantità di prodotto, pur mantenendo inalterato il confezionamento, che determina, di fatto, un correlato aumento del prezzo per unità di misura. A tal fine viene previsto un obbligo di informazione in favore del consumatore che prevede l'apposizione di una specifica etichetta nel prodotto esposto.

 START-UP

Implementata la definizione di Startup innovative con nuovi parametri in grado di individuare e premiare le imprese con le maggiori potenzialità, ovvero le micro, piccole e medie imprese che, entro 2 anni dall'iscrizione nell'apposito registro speciale, hanno un capitale sociale di 20 mila euro e almeno un dipendente. Viene data particolare attenzione alle Start up innovative che operano nei settori strategici, che potranno permanere nel relativo registro speciale fino a 84 mesi (invece di 60). Ampliate le ipotesi in cui gli incubatori certificati possono essere riconosciuti e iscritti nell'apposito registro, estendendo agli stessi i benefici delle deduzioni fiscali del 30% dall'Ires di cui oggi beneficiano altri soggetti economici che investono in Start up. Previste inoltre disposizioni per promuovere gli investimenti in capitale di rischio da parte di investitori privati e istituzionali.

Cos'e' la ZES unica per il Mezzogiorno

La Zona economica speciale (ZES) e' un'area nella quale l'esercizio di attivita' economiche puo' beneficiare di speciali condizioni in relazione agli investimenti e alle attivita' di sviluppo d'impresa. La ZES unica comprende le otto regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e supera il previgente modello decentrato delle otto ZES, limitato alle aree retroportuali. Tale modello, considerato eccessivamente parcellizzato e disomogeneo, non si e' mostrato efficace per lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno. L'istituzione della ZES unica, frutto di un negoziato con la Commissione europea, dovrebbe costituire quindi un cambio di passo fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno.

Non si tratta della semplice somma delle vecchie otto ZES, ma di un nuovo progetto che disegna una grande area unitaria e competitiva di attrazione dell'investimento, diversificata al proprio interno da una ricchezza di specializzazioni funzionali e produttive. Cio' dovrebbe permettere di aumentare la competitivita' del Mezzogiorno a livello internazionale, valorizzando il suo apparato produttivo, evitando quelle evidenti situazioni di asimmetria competitiva tra le imprese operative nelle ZES e quelle che ne sono escluse in territori della stessa regione. La ZES unica e' la piu' grande d'Europa, identificandosi con il Mezzogiorno, che costituisce una parte importante dell'economia nazionale, con una popolazione di quasi 20 milioni di abitanti, un PIL complessivo di oltre 430 miliardi di euro, piu' di 6,3 milioni di occupati, oltre 1,3 milione di imprese e piu' di 68 miliardi di euro di merci esportate.

Quali sono i vantaggi della ZES unica Le imprese che operano in area ZES godono di semplificazioni amministrative e vantaggi fiscali: i progetti che rientrano nei settori strategici (come definiti dal Piano strategico) accedono ad un regime semplificato (c.d. "autorizzazione unica"): e' sufficiente presentare una sola istanza, con procedimento amministrativo semplificato e tempi molto piu' rapidi di quelli ordinari. In questi casi, la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi puo' costituire variante allo strumento urbanistico e comportare la dichiarazione di pubblica utilita', indifferibilita' ed urgenza dell'intervento. Sono previsti strumenti fiscali agevolati destinati agli operatori che investono nell'area ZES unica, tra i quali il credito di imposta per gli investimenti in area ZES previsto dall'art. 16 del decreto-legge n. 124 del 2023.

Il Piano strategico L'articolo 11 del decreto-legge n. 124 del 2023 prevede l'adozione del Piano strategico della ZES unica, per definire, in coerenza con il Pnrr e con le programmazioni nazionali e regionali dei fondi strutturali europei, la politica di sviluppo della ZES unica, individuando i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo della ZES unica. Il termine per l'adozione del Piano, che ha durata triennale, e' stato fissato dal cd. Decreto Coesione al 31 luglio 2024. Il percorso di adozione del Piano Il documento e' il frutto di un percorso di partecipazione, avviato dalla Struttura di missione ZES a partire dal mese di aprile. La partecipazione e' stata ampia e ha coinvolto tutti gli attori, a vario titolo interessati allo sviluppo del Mezzogiorno, grazie a un intenso dialogo su piu' livelli: amministrazioni centrali, regioni, rappresentanti delle amministrazioni locali, il partenariato sociale e una molteplicita' di stakeholder.

In particolare, la Struttura di missione ZES ha convocato: tavoli tematici, che riflettono gli aspetti fondamentali della strategica per la ZES unica: attrazione degli investimenti esteri, capitale umano e ricerca, infrastrutture, ambiti produttivi, incontri bilaterali con le otto Regioni del Mezzogiorno, ANCI e UPI; incontri col partenariato economico-sociale. In parallelo, e' stato costituito un gruppo tecnico di alto livello, con competenze di carattere scientifico, composto da esponenti designati da istituzioni e associazioni quali CNEL, Banca d'Italia, Banca europea per gli investimenti, OCSE, Cassa Depositi e Prestiti, ISTAT, Censis, Confindustria, Svimez Assonime. Inoltre, lo schema di Piano e' stato sottoposto all'esame della Segreteria tecnica della Cabina di regia, composta dai rappresentanti designati dai Ministeri, dalle Regioni, ANCI ed UPI, coordinata dalla Struttura di missione ZES.

Gli obiettivi del Piano e le filiere strategiche Con l'adozione del Piano strategico inizia l'anno zero della ZES unica, che si dota di una strategia unitaria e di ampio respiro, pur tenendo conto delle diversita' territoriali. La strategia della ZES mira a sostenere non soltanto la nascita di nuove attivita' produttive, ma anche la crescita e lo sviluppo di quelle esistenti. A partire da un'analisi puntuale del tessuto socio-economico del Mezzogiorno, e con un'attenzione particolare all'innovazione, alla riconfigurazione dell'economia globale e alle opportunita' di sviluppo future, sono state identificate le seguenti nove filiere da rafforzare: 1) Agroindustria; 2) Turismo; 3) Elettronica&ICT; 4) Automotive; 5) Made in Italy di qualita', che comprende la filiera della moda e quella dell'arredamento; 6) Chimica&Farmaceutica; 7) Navale&Cantieristica; 8) Aerospazio; 9) Ferroviario. Inoltre, sono state identificate tre tecnologie da promuovere, che appaiono decisive per affrontare con successo le sfide competitive del futuro: 1) le tecnologie digitali, che possono diventare nel Mezzogiorno l'asset abilitante per la creazione di filiere produttive sostenibili e resilienti; 2) il cleantech: il Mezzogiorno ha le potenzialita' per diventare non solo un hub energetico centrale nel Mediterraneo, ma anche un vero e proprio centro manifatturiero, specializzato nella produzione delle tecnologie verdi, come fotovoltaico, eolico, idrogeno, etc.; 3) il biotech, per sviluppare prodotti e tecnologie innovative per la salute, come i dispositivi medici e, in generale, l'industria biotecnologica. L'attuazione del Piano strategico Alla Struttura di missione e' affidato il compito di definire le attivita' necessarie a promuovere l'attrattivita' della ZES unica per le imprese. Lo sviluppo della ZES unica richiede un coordinamento efficace dei diversi livelli di governo. Nella ZES possono essere, infine, istituite zone franche doganali, la cui perimetrazione avviene su proposta della Struttura di missione, anche su iniziativa delle autorita' di sistema portuale o delle regioni competenti. Le zone franche doganali possono contribuire significativamente alla competitivita' dei porti meridionali. Il Piano, che ha durata triennale, puo' essere modificato e aggiornato, ove necessario, senza particolari vincoli temporali. 

 

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