Crisi di governo, ora c'è la data. Mancano pochissimi giorni...
21 giugno, con l'estate cade il governo Draghi? Bonetti: "Data critica". Ansia Pd-Fi
Il 21 giugno comunicazioni di Draghi e voto sulle armi a Kiev
Inizia l'estate e finisce il governo? Può essere, forse, secondo alcune fonti addirittura probabile. Il 21 giugno, quando ci saranno le comunicazione del presidente del Consiglio Mario Draghi in Aula al Senato, "è una data critica perché ci sarà un passaggio parlamentare importante", ha spiegato la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, la renziana Elena Bonetti, a "24 Mattino" su Radio24. "Il Governo non sta ballando come azione di Governo, anzi è molto solido e fermo sotto la guida di Draghi, ha una rotta segnata verso l'obiettivo. Quello che traballa - ha spiegato - riguarda le sollecitazioni esterne. Mi auguro che la parte del M5S che non segue i venti un po' populisti del presidente Conte e che minaccia di incidere sull'azione di Governo si assuma la responsabilità rispetto a questo".
Il timore forte è che l'ex premier imponga a tutto il Movimento di non votare la risoluzione di maggioranza, che quasi certamente confermerà gli aiuti anche militari all'Ucraina, presentando un'altra risoluzione "pacifista". Non solo. Sulla stessa linea nelle ultime settimane anche Matteo Salvini che, dopo tutte le polemiche e gli attacchi subiti per il suo mancato viaggio in Russia (anche a causa dell'intervento di Palazzo Chigi), potrebbe "vendicarsi" facendo asse con Conte contro l'invio di nuove armi a Kiev.
E proprio stamattina il segretario della Lega ha affermato: “La via del dialogo e della diplomazia per il ritorno alla pace è quella giusta, io continuerò a percorrere a testa alta questa strada, per il bene dell’Italia, e mi spiace che altri soprattutto a sinistra parlino solo di armi e guerra”. Se a questo, poi, aggiungiamo la forte opposizione dei 5 Stelle al termovalorizzatore di Roma, contenuto nel dl aiuti ed energia che ancora deve essere convertito dal Parlamento, ci sono tutti gli ingredienti per un mix esplosivo che potrebbe portare alla crisi di governo proprio con l'inizio ufficiale dell'estate.
I cosiddetti poteri forti - vedi Goldman Sachs - e l'Unione europea puntano su Draghi premier e le larghe intese fino al 2028, anche dopo le prossime elezioni politiche (come ha scritto Affaritaliani.it), ma c'è da fare i conti con i gruppi parlamentari e sia Conte sia Salvini sanno che la maggioranza degli italiani non vuole più inviare armi all'Ucraina. Il vento pacifista, che serve ai due partiti in crisi di consensi per tentare di risalire, potrebbe portare a conseguenze traumatiche per l'esecutivo. Malgrado i desiderata dei poteri forti, delle banche d'affari e di Bruxelles. E, chiacchierando con diversi parlamentari di Pd e Forza Italia, i due partiti moderati della maggioranza e degli schieramenti principali, la preoccupazione è molto elevata...