Governo, crisi vicina. Draghi rischia sui migranti. Pd e Lega...

Boom di sbarchi e l'esecutivo trema. Pd e Lega, posizioni troppo distanti

Di Alberto Maggi
Enrico Letta Matteo Salvini
Lapresse
Politica
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L'anticiclone africano ha conquistato il Mediterraneo e l'Italia. Non solo, si rafforzerà sempre di più nei prossimi giorni. Tranquilli, non è la rubrica del meteo, pur molto interessante e seguita specie in questo periodo. L'esplosione dell'estate con caldo torrido e assenza di precipitazioni, inevitabilmente, fa aumentare gli sbarchi di immigrati irregolari nel nostro Paese. Le condizioni del mare, calma piatta, favoriscono i cosiddetti viaggi della speranza. Solo nelle ultime 24 ore ben 1.200 persone sono arrivate sulle coste del Sud. E tutti sanno perfettamente che non ci sarà, come al solito, alcun aiuto da parte degli altri Paesi europei.

La Germania, che ha iniziato a rispedire in Italia i migranti provenienti dal nostro Paese, ha addirittura votato al Bundestag (d'accordo sia la Cdu, popolari, sia l'Spd, sinistra amici del Pd) una risoluzione che respinge l'idea di accogliere chi sbarca sulle coste italiche. Non parliamo della Francia del finto amico Macron o degli Stati del Nord e dell'Est Europa. Zero assoluto. Insomma, resteranno tutti in Italia e da qui alla fine dell'estate le previsioni sono davvero preoccupanti (decine di migliaia).

Politicamente, sulla riforma fiscale un'intesa si può trovare tra Pd e Lega (basta accantonare da un lato l'incremento delle tasse ai ricchi e dall'altro la Flat Tax al 15% per tutti), così come è stato sulle riaperture e come potrà accadere perfino sulla riforma della Giustizia (nonostante i referendum del Carroccio e dei Radicali) e su quella delle pensioni. Ma sull'immigrazione nemmeno SuperMario può riuscire a trovare una sintesi tra le due anime opposte della sua anomala maggioranza.

Letta non può certo sposare politiche di destra e deve sempre e comunque tenere alta la bandiera dell'accoglienza e della solidarietà (il suo Pd non è quello di Minniti) e Salvini, pur con toni diversi da quando era ministro dell'Interno e bloccava le navi, non può lasciar perdere pena l'ulteriore crescita di Fratelli d'Italia ai danni proprio della sua Lega. E' così che l'immigrazione rischia di essere la vera 'bomba' per il governo, in grado di far saltare gli equilibri già fragili. E stavolta Draghi non potrà facilmente tenere i piedi in due scarpe. Anche perché nonostante la sua autorevolezza internazionale la risposta di Bruxelles, Berlino e Parigi è e sarà sempre 'arrangiatevi'.