Governo, Draghi urla: "Trovatevi un altro. Non siamo qui a scaldare la sedia"

La strigliata del premier ai partiti della maggioranza. L'ultimatum con l'appoggio di Mattarella. "Quello che è successo è molto grave"

Politica
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Draghi: "Così non si va avanti. Ci sono delicate questioni internazionali"

Mario Draghi alza la voce come non aveva mai fatto finora. Il presidente del Consiglio torna in tutta fretta dalla riunione con gli altri premier Ue da Bruxelles per strigliare i partiti della maggioranza. Si avvicina - si legge su Repubblica - a passi rapidi al tavolo della riunione. Non sorride, non c’è niente da ridere. Per la prima volta da quando è a Palazzo Chigi, Mario Draghi mostra invece tutta la rabbia del mondo. "Non siamo qui per scaldare la sedia e neanche per perdere tempo – dice ai ministri capidelegazione - Se ai partiti e al Parlamento non va bene questo governo, trovatevi un altro governo". Rabbia fredda, insomma. Affondo lucido per chiarire che non tollererà oltre, perché il capo dell’esecutivo non considera gli incidenti parlamentari legati al merito dei dossier o al metodo di lavoro con i partiti.

"Quanto successo nelle ultime ore è grave. Un voto unanime in consiglio dei ministri - prosegue Draghi e lo riporta Repubblica - non può essere sconfessato un minuto dopo in commissione. Così non si va avanti. Ci sono delicate questioni internazionali. Dobbiamo approvare la legge sulla concorrenza, altrimenti perdiamo risorse. Abbiamo una delega fiscale ferma e ci sono delicate questioni internazionali". Silenzio attorno al tavolo. Non è finita, non finisce più: «Se dobbiamo fare un anno di campagna elettorale, allora tanto vale dirlo chiaramente: abbiamo scherzato. Tanto vale prenderne atto". "Se va avanti così – si sfoga Andrea Orlando del Pd– rischiamo che la Lega porti il Paese al voto".

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