Governo, Durigon si è dimesso. Pd-M5s: atto doveroso e tardivo
GOVERNO: TAVERNA, 'DURIGON SI E' DIMESSO, VITTORIA DI CONTE E M5S'
Governo, Durigon si è dimesso. Pd-M5s: atto doveroso e tardivo
Le dimissioni sono arrivate giovedì sera alle 9. Claudio Durigon ha rimesso l'incarico di sottosegretario all'Economia, travolto dalla polemica scatenata dalla sua proposta di intitolare il parco 'Falcone e Borsellino' di Latina al fratello di Benito Mussolini. In una lunga lettera aperta, l'esponente della Lega ammette di aver fatto errori di comunicazione, nega di essere fascista e si scusa con chi si e' sentito offeso o ferito dalle sue parole. "E' chiaro che, nella mia proposta toponomastica sul parco comunale di Latina, pur in assoluta buona fede, ho commesso degli errori. Di questo mi dispiaccio e, pronto a pagarne il prezzo, soprattutto mi scuso. Mi dispiace che mi sia stata attribuita un'identita' "fascista", nella quale non mi riconosco in alcun modo. Non sono, e non sono mai stato, fascista. E, piu' in generale, sono e saro' sempre contro ogni dittatura e ogni ideologia totalitaria, di destra o di sinistra", afferma. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ringrazia il collega di partito "che a differenza di altri - sottolinea - lascia la poltrona per amore dell'Italia e della Lega, e per non rallentare il lavoro del governo, messo irresponsabilmente in difficolta' per colpa di polemiche quotidiane e strumentali da parte della sinistra"
Soddisfazione viene espressa dal Partito democratico. "Soprattutto chi ha responsabilita' di governo, deve avere piu' responsabilita'. Tutto questo per dire che considero le dimissioni di Durigon doverose", dice il senatore Andrea Marcucci al Tempo. Lo stesso concetto lo esprime il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. "Nessun atto di coraggio o di amor patrio: le dimissioni erano semplicemente doverose, anzi per dirla tutta sono in ritardo di mesi da quel fine aprile quando usci' la prima inchiesta di Fanpage sulle sue relazioni pericolose. Si chiude una pagina di discredito per il governo del nostro Paese", ribadisce.
Il M5s con l'eurodeputato Mario Furore, rivendica che le dimissioni di Durigon sono arrivate "grazie alla pressione del Movimento 5 Stelle" e "in enorme ritardo rispetto ai fatti gravi di cui si e' reso protagonista". "Senza di lui il governo e' piu' credibile e ne esce rafforzato", continua.
DURIGON DIMISSIONI, ANPI: "OTTIMA NOTIZIA PER LA DEMOCRAZIA"
Per l'Anpi "e' un'ottima notizia per la democrazia e l'antifascismo. Da questa vicenda arriva un messaggio netto: in nessuno modo e da parte di nessuno si puo' oltraggiare la Memoria civile di questo Paese, ignorare le vittime del fascismo e calpestare figure fondamentali della lotta alla mafia come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino".
GOVERNO: TAVERNA, 'DURIGON SI E' DIMESSO, VITTORIA DI CONTE E M5S'
"Il M5S di Giuseppe Conte ne ha chiesto le dimissioni fin da subito, perché riteniamo che le istituzioni del nostro Paese vadano tutelate sempre. Sotto queste forti pressioni, il Sottosegretario leghista DURIGON si è finalmente dimesso. Chi non ha rispetto della Costituzione e dei cittadini italiani non può far parte dell'esecutivo, non quando è presente il Movimento 5 Stelle". Lo scrive la senatrice del Movimento 5 stelle Paola Taverna su Facebook.
ROTONDI, 'DURIGON MERITA RISPETTO, ALTRI MENO'
"DURIGON ha fatto una gaffe, l'ha riconosciuta, ha pagato e merita il massimo rispetto. Chi ci ha marciato, meno". Così Gianfranco Rotondi su Twitter.
Governo, Crosetto: Durigon doveva dimettersi prima, suo problema è che non è di sinistra
"Il problema di Durigon è che non è di sinistra. Salvini pensava che bastasse aspettare e far passare la nottata ma per i politici di destra non funziona così, il perdono non arriva", spiega il cofondatore di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto, in un'intervista a La Stampa. A suo parere le dimissioni erano inevitabili. "Quella proposta era inaccettabile e non esiste giustificazione, non capisco come si faccia ad avanzare un’idea del genere. Io dico un’altra cosa: pensi che scandalo sarebbe scoppiato se avessero trovato 10mila euro nella cuccia di Durigon...", Crosetto spiega: "Quando si ricoprono cariche istituzionali bisogna assumersi le proprie responsabilità, a mio avviso doveva dimettersi molto prima. Restando al suo posto ha causato un danno maggiore a se stesso e al suo partito".