Governo, il M5S non voterà la fiducia al Senato sul Dl Aiuti. Esclusivo

"Bomba" sul governo. Di Battista pronto a rientrare nel Movimento

Di Alberto Maggi
Politica
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Dl Aiuti, al Senato il regolamento non prevede due votazioni distinte, una per la fiducia e l'altra sul decreto come avviene alla Camera


"Quando arriverà al Senato lo saprete". Così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, a chi gli chiede come si comporterà il Movimento sul Dl Aiuti quando si tratterà di votare la fiducia sul provvedimento al Senato, dove il regolamento non prevede due votazioni distinte, una per la fiducia e l'altra sul decreto, come avviene alla Camera. Il Decreto deve tassativamente essere convertito in legge dal Parlamento entro il 16 luglio e quindi la prossima settimana ci sarà il colpo di scena. A Montecitorio mezzo gruppo dei pentastellati, compreso il capogruppo Davide Crippa, non vuole uscire dal governo ed ecco perché l'ex premier non ha forzato la mano, per evitare di rendere plastica la spaccatura del gruppo alla Camera (con almeno metà deputati che non obbediscono agli ordini del leader).

Ma a Palazzo Madama, dove non si può fare il gioco del doppio voto - fiducia al governo e testo - la situazione è molto diversa. Nel gruppo pentastellato circa due terzi dei senatori vogliono lo strappo ed è quindi molto probabile che Conte decida di votare contro la fiducia all'esecutivo (o di astenersi o uscire dall'Aula). Comunque non ci sarà un sì, anche perché se Conte dovesse dire di votare la fiducia comunque due terzi del gruppo non lo farebbe. A quel punto bisognerà vedere la reazione del premier e degli altri partiti della maggioranza. Intanto, come spiegano fonti qualificate, Alessandro Di Battista scalpita e aspetta che lo strappo sia ufficiale per rientrare nel Movimento.