Governo Meloni con Israele, gli italiani no. Paura conflitto globale

Palestina tema complesso che suscita opinioni divergenti. L'analisi

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista
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Politica

L’opinione pubblica italiana ha una rappresentazione del conflitto fra Hamas e Israele più sfumata e meno polarizzata rispetto alle posizioni che le forze politiche tendono ad assumere

 

La questione della guerra in Palestina è complessa e suscita opinioni divergenti. Su questo argomento, proprio i sondaggi possono fornire indicazioni interessanti sulla percezione collettiva del conflitto, da parte dei nostri concittadini. Ecco allora alcuni risultati di recenti ricerche demoscopiche. In un sondaggio di Money.it, il 50% dei partecipanti si è schierato dalla parte della Palestina, mentre il 42% ha dichiarato di sostenere Israele.

Un altro sondaggio (di Fanpage.it) ha rivelato che il 52% degli italiani ritiene che si debba avviare una mediazione tra le parti per evitare un’escalation del conflitto; il 6% pensa che l’Italia dovrebbe appoggiare Israele senza tentennamenti, mentre il 15% ritiene che si dovrebbero appoggiare i palestinesi pur condannando Hamas. Ancora, secondo un sondaggio di Tp (pubblicato su “Il Tempo”), il 45% circa degli intervistati pensa che l’esecutivo italiano “penda troppo dalla parte di Israele”, mentre il 42% circa considera la posizione “condivisibile ed equilibrata” e il 6% circa ritiene che il nostro governo difenda Israele in modo troppo timido. Per Sky TG24, circa tre italiani su cinque (59%) pensano che quanto sta accadendo tra Israele e Palestina possa sfociare in una guerra aperta.

Un’indagine di Ipsos ci consente di focalizzare molto bene l’opinione degli italiani. Il conflitto in Medio Oriente solleva forti timori: molto preoccupato si dichiara infatti il 35% degli intervistati, abbastanza preoccupato il 45%, mentre solo un quinto pensa che non ci siano motivi di inquietudine al proposito. L’elemento che crea maggiori preoccupazioni è relativo ai rischi di un possibile allargamento del conflitto ad altri Paesi (33%), seguito dal tema delle conseguenze umanitarie sulla popolazione civile (29%).

Dopo i terribili avvenimenti del 7 ottobre, la scelta di Israele di intervenire nella Striscia di Gaza con l’obiettivo di colpire pesantemente Hamas suscita notevoli perplessità negli intervistati della ricerca Ipsos. Infatti, il 46% la definisce “spropositata” pur non negando a Israele il diritto di difendersi, mentre solo poco più di un quarto giudica che sia stata una reazione comprensibile.

Il punto chiave è che gli italiani sembrano restii a schierarsi in modo preponderante per l’una parte o per l’altra. La maggioranza assoluta (52%), anche nel sondaggio Ipsos, ritiene che oggi si debba avviare una mediazione tra le parti tesa a evitare una escalation del conflitto. Questa opzione si mostra trasversale e maggioritaria in tutti gli schieramenti politici.

Possiamo dunque concludere che l’opinione pubblica italiana ha una rappresentazione del conflitto fra Hamas e Israele più sfumata e meno polarizzata rispetto alle posizioni che le forze politiche tendono ad assumere. E che la questione umanitaria, derivante dalle conseguenze della guerra, è ciò che oggi turba maggiormente il sentimento collettivo. Insieme con il rischio che dalla polveriera mediorientale possa innescarsi un nuovo conflitto generalizzato.