Governo, non tornerà il finanziamento pubblico ai partiti. Esclusivo

Governo compatto. D'accordo Meloni, Salvini e Tajani. Non è il momento opportuno

Di Alberto Maggi
Politica

Misura giusta, ma con gli ospedali che chiudono...

 

Il finanziamento pubblico ai partiti non verrà reintrodotto. Fonti di governo ai massimi livelli spiegano ad Affaritaliani.it che, nonostante il dibattito apertosi dopo la bufera giudiziaria in Liguria che ha portato all'arresto del Governatore Giovanni Toti, con il Pd favorevole a un ritorno al passato e ai fondi pubblici alle forze politiche presenti in Parlamento, la maggioranza e soprattutto Palazzo Chigi non hanno alcuna intenzione di affrontare il tema.

Su questo punto - spiegano sempre fonti dell'esecutivo - c'è una sostanziale unità di intenti tra la premier Giorgia Meloni e i suoi due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani. Malgrado il Centrodestra consideri un errore aver tolto in passato il finanziamento pubblico ai partiti, sull'onda dell'antipolitica di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle, in questo momento con le ristrettezze economiche e con, ad esempio, la gravissima crisi della sanità pubblica con gli ospedali che chiudono e le liste d'attesa lunghissime per chi non ha la possibilità di pagarsi le spese mediche, sarebbe del tutto incomprensibile per la stragrande maggioranza dei cittadini dare milioni e milioni di euro alle forze politiche.

Una misura, quindi, teoricamente giusta ma del tutto fuori luogo e impopolare in questa fase storica. Non solo. Sottolineano sempre fonti di governo che, come dimostrano la fine del Pentapartito e Tangentopoli del 1992, il problema della corruzione e del finanziamento illecito ai partiti c'era anche quando lo Stato dava soldi alle forze politiche. Quindi, nonostante la tempesta giudiziaria ligure, nessun ritorno al passato. Su questo il governo e la presidente del Consiglio non hanno alcun dubbio.

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