Governo, spiragli per il Draghi bis. M5s dilaniato, Crippa sfiducia Conte
Prende quota l'ipotesi che SuperMario resti a Palazzo Chigi mentre nel M5s sono botte da orbi
Prende quota l'ipotesi del Draghi bis
Si fa strada il Draghi bis. Lo sostengono un po' tutti i giornali in edicola martedì 19 luglio. A partire dal Corriere della Sera. Che si interroga sul voto di fiducia di domani: "Chi voterà contro Mario Draghi? Il fatto che Giuseppe Conte non sia un parlamentare, e quindi non si possa esprimere, riduce di molto la possibilità di quel che resta dei 5 Stelle di avere un ruolo significativo, quale che sia la loro decisione finale. Ma sembra sempre più probabile che oramai l’ex premier sia fuori dalla partita e che si appresti a subire un’altra scissione, dopo quella, sanguinosa, di Luigi Di Maio".
Secondo il Corriere, "il premier si dedicherà oggi alla scrittura dell’intervento che pronuncerà davanti alle Camere. Non è insensibile all’enorme quantità di appelli che il Paese gli rivolge, e ovviamente non gli sfugge l’importanza delruolo internazionale dell’Italia in questa fase. C’è però da attendersi che si aspetti dai partiti un cambio di atteggiamento. In una parola: che la fiducia non sia solo numerica, ma di qualità".
Botte da orbi nel M5s. Rabbia anche contro Grillo
Intanto nel Movimento 5 Stelle continua il confronto tra governisti e contiani. Dopo l'intervento molto critico del capogruppo alla Camera Davide Crippa, che ha fatto un appello ai colleghi per restare nel governo, votando a favore della fiducia di mercoledi', prosegue la discussione nell'assemblea congiunta. In caso di no al governo Draghi, sarebbero una quindicina i parlamentari pronti a uscire dal Movimento, alcuni di questi potrebbero unirsi ai gruppi Insieme per il futuro fondati dal ministro Luigi Di Maio. Anche se alcuni deputati hanno messo in risalto la necessità che si raggiunga una posizione comune, superando i contrasti delle ultime settimane ed evitando un'ulteriore scissione nel partito.
La situazione interna al M5s viene raccontata così da Repubblica: "Botte da orbi — per ora in senso figurato — in assemblea zoom, le solite infamanti accuse contrapposte («poltronari!», «e voi irresponsabili»), il contratto di Rocco Casalino con la Camera non rinnovato per ripicca, il direttivo della Camera nei fatti sfiduciato dal leader («chi non è d’accordo agisca di conseguenza»), Beppe Grillo silente o quasi, visto che il vecchio condottiero ormai si esprime con strani segnali di fumo: la foto profilo Whatsapp cambiata, invece della sua faccia ora c’è la Coccoina, la colla. Mancano 24 ore all’ora x ma il M5S inanella un’altra giornata da dimenticare, un’altra cronaca di un mezzo sfacelo".
Come riporta il Corriere della Sera, comunque, la rabbia ora si riversa anche in direzione di Beppe Grillo. "Il clima è a dir poco teso. Girano voci su Beppe Grillo infastidito dalle posizioni di Conte perché avrebbe personalizzato troppo lo scontro con Draghi. Grillo a suo modo replica: cambia la foto profilo di Whatsapp e mette un noto marchio di colla. Significato del messaggio? Girano due versioni: il garante avverte i «poltronari» attaccati al loro scranno: incerto se i destinatari siano i Cinque Stelle che vogliono appoggiare Draghi o i dimaiani che rinfocolano voci di divisioni nel M5S. L’ironia di Grillo, però, viene presa di mira dai parlamentari M5S: «Bravo, metta una foto. Meglio stia zitto vedendo i danni che ha fatto ultimamente»".