Scontro Tajani-Salvini, Meloni avverte gli alleati: a perdere consenso non sarò io. Trema il governo
Il leader di Forza Italia pressa per il rimpasto di governo: noi secondi nella coalizione. Retroscena
Scontro Tajani-Salvini, Meloni descritta dai suoi come "inc... nera"
La maggioranza di governo traballa. Lo scontro tra Salvini e Tajani si è palesato con il voto di Forza Italia in commissione di Bilancio contro la diminuzione del canone Rai e successivamente con l'astensione da parte del Carroccio su una norma per la Sanità in Calabria. Mai, in due anni, - riporta Il Corriere della Sera - la maggioranza era arrivata così vicina alla crisi e mai da Palazzo Chigi era uscito un avvertimento tanto chiaro e pesante: "Un inciampo che non giova a nessuno". Non giova alla premier Meloni, descritta dai suoi come "inc... nera". E non giova ai vicepremier Tajani e Salvini, cui la leader addossa in parti pari la responsabilità e il peso di questa fase, pericolosa a dir poco per la tenuta della coalizione. "La storia insegna che chi divide paga pegno — è il senso dei moniti di Meloni ai segretari dei partiti —. Se l’obiettivo è ridimensionarmi, temo che a perdere consenso sarete voi".
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Il maremoto nel governo si spiega anche - prosegue Il Corriere - con la rabbia di Tajani nei confronti della premier, alla quale il segretario azzurro chiede di riconoscere il peso politico "della seconda forza del governo", in virtù dei risultati alle Regionali. E se il ministro invoca il rimpasto, teme che Meloni assegni a Elisabetta Belloni gli Affari europei e soffre "favoritismi" per Salvini, che sulla manovra beneficia della vicinanza a Giorgetti, i meloniani soffrono (e molto) l’ombra dei figli di Berlusconi. E agitano lo spauracchio di una futuribile discesa in campo di Pier Silvio: "Se deciderà di guidare Forza Italia, la schiererà a sinistra...". Raccontano che per Palazzo Chigi sia una autentica ossessione. Tajani lo sa e, alla fine del mercoledì nero, rassicura: "Io ho 71 anni e non prendo ordini da nessuno".