Governo, visita degli 007 a casa Cesa. "Comportati con saggezza e si risolve"

Il retroscena nel libro di Bruno Vespa. Perquisizione dell'antimafia sospetta nella casa del segretario Udc subito dopo il no al Conte Ter

Politica
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Visita degli 007 a casa Cesa. "Comportati con saggezza e si risolve"

Una pagina del nuovo libro in uscita di Bruno Vespa, svela un retroscena inedito sulle vicende del governo Conte 2, quando per scongiurare la caduta dell'Esecutivo l'ex premier cercava i "responsabili". Il governo giallorosso, o giallorosa se si preferisce, - si legge sul Corriere della Sera - si creò un fronte molto attivo per ottenere la riconferma per la terza volta, con una terza diversa maggioranza, dell’avvocato pugliese. Per riuscirci, si cercarono freneticamente voti sparsi in Parlamento. Vespa racconta, sulla base di informazioni evidentemente di prima mano, che Lorenzo Cesa decise di dire no alle offerte di Conte perché questi si rifiutò di passare prima per una crisi di governo, considerata da lui invece indispensabile per giustificare il sostegno del suo gruppo.

"Cinque giorni dopo, all’alba di mercoledì 21 gennaio — racconta Vespa e si legge sul Corriere — uomini della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro per ordine del procuratore Nicola Gratteri, perquisivano l’abitazione romana di Cesa contestandogli il reato di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso. Subito dopo la perquisizione, il segretario dell’Udc ricevette la visita di un importante agente segreto che conosceva da tempo e che gli avrebbe detto, più o meno: non preoccuparti, questa storia si risolve, ma cerca di comportarti con saggezza".