"Green Pass? Una discriminazione. Noi leghisti in piazza, ecco perché"
Intervista ad Armando Siri: "Salvini è al governo per impedire nuove restrizioni"
Torna in piazza la protesta contro il Green Pass. Mercoledì 28 luglio, a Roma, manifestazione organizzata dal «Comitato libera scelta», che si definisce un «comitato di liberi cittadini, apartitico e apolitico, aperto a chiunque intenda sostenere la piena libertà di scelta in materia sanitaria». La manifestazione consisterà in una fiaccolata a piazza del Popolo nella Capitale: «Chi tace acconsente - sostiene lo slogan dell’evento - Se anche tu sei contrario all’obbligo del green pass, ora è il momento di dimostrarlo». Alla manifestazione prenderanno parte anche diversi rappresentanti del mondo politico, dai leghisti Armando Siri, Alberto Bagnai, Claudio Borghi e Simone Pillon per arrivare ai parlamentari del Gruppo Misto Vittorio Sgarbi e Gianluigi Paragone.
Affaritaliani.it ha intervistato il leghista Armando Siri, padre della Flat Tax salviniana.
Qual è il senso della manifestazione che ha organizzato mercoledì a Roma?
"La manifestazione è stata indetta dal Comitato Libera Scelta e io ho aderito così come hanno aderito altri i quali come me condividono la necessità che la questione vaccini non diventi un argomento di “fede” o “ideologico” come invece è presentata da un po’ di tempo a questa parte ma sia solo un tema sanitario da osservare con dati e riscontri scientifici. È inaccettabile che si possa creare una discriminazione tra cittadini, tra chi ha scelto di vaccinarsi e chi no perché questo è in pieno contrasto con l’Art. 36 del Regolamento Europeo proprio sull’Istituto del Pass Vaccinale e contro i fondamentali del nostro Ordinamento".
Ci saranno molti parlamentari della Lega? Anche di altri partiti?
"Si certo, la manifestazione non ha bandiere di partito, so che partecipano tanti colleghi in modo trasversale ma anche tanti esponenti del mondo dello spettacolo, dello sport, medici, professionisti".
Perché contestate il Green Pass?
"Perché i dati ci dicono che per fortuna non ci sono motivi per imporre nuove restrizioni e limitazioni a cittadini e imprese. Abbiamo riaperto tutto quando avevamo le terapie intensive al 30% e rimettiamo vincoli quando sono al 2%? C’è qualcosa che non torna. Poi mi scusi prima il virus al bar e al ristorante era pericoloso se eravamo in piedi adesso è pericoloso se siamo seduti? Se non fosse una cosa seria si potrebbe dire che si sta rasentando il ridicolo. Mi chiedo perché negli annunci ufficiali non si sia mai e dico mai detto che il COVID si può curare nel 99% e si può curare a casa. Il Senato ha approvato una Mozione che impegna il Governo a mettere a punto un protocollo sulle terapie domiciliari ma è rimasta lettera morta. Le pare normale? Le pare corretto? Qui non si tratta di essere no vax o pro vax qui si tratta di avere un minimo di discernimento e porsi domande. Io non ho assolutamente nulla contro chi sceglie di vaccinarsi, il 99% dei soggetti anziani e fragili lo ha fatto e bene così. Il rapporto rischio/beneficio è andato a favore del beneficio. Ma non è così per altre categorie di soggetti sani e magari giovani e bambini. Perché nessuno dice che il 99,5% delle persone che hanno avuto il COVID sono guarite, parliamo di più di 4 milioni di individui che hanno sviluppato immunità da guarigione e quindi gli unici in grado di non essere contagiosi. Al contrario purtroppo anche chi si è fatto la seconda dose di vaccino è risultato contagioso. Insomma ci vuole razionalità, logica e buon senso. Libertà di scelta e nessuna discriminazione questo è il senso dell’iniziativa del Comitato".
Se il premier andasse avanti con il Green Pass, la Lega dovrebbe uscire dal governo?
"È grazie alla fermezza di Salvini e della Lega che non è passato l’obbligo di Green Pass per metro, tram, autobus, aerei, treni, alberghi e case vacanza. Per andare al lavoro o a scuola e si sono riformati i parametri per l’ingresso nelle zone a rischio cancellando l’Rt del contagio e passando per l’occupazione delle terapie intensive che qualcuno voleva al 5% per la zona rossa e invece si è ottenuto almeno il 20%. Non abbiamo la maggioranza e quindi non possiamo fare tutto come vorremmo e non avremmo voluto il Green Pass perché lo ripeto non sussistono le condizioni di emergenza per comprimere anche solo temporaneamente le libertà fondamentali e danneggiare poi anche la nostra economia. In questi tre giorni sono fioccate centinaia di migliaia di disdette negli alberghi e nei luoghi di vacanza. Essere al Governo ha impedito una deriva oltranzista, se non ci fossimo stati sarebbe prevalsa la linea più intransigente e restrittiva. Nel Governo dobbiamo restare per impedire ulteriori nuove restrizioni mentre in Parlamento dobbiamo lavorare per cambiare questo Decreto. All’opposizione sarebbe tutto più facile ma non riusciremmo a ottenere nulla di concreto. Se abbiamo dalla nostra parte vaccinati e non, perché ripeto la questione riguarda la libera scelta non una posizione idrologica, allora sicuramente saremo più forti anche nel “Palazzo”. Se poi la situazione dovesse prendere una deriva irrazionale, beh a quel punto sarà il Segretario a prendere le decisioni del caso perché anche i sassi avrebbero chiaro che il COVID non c’entra niente ma è solo l’ennesima provocazione politica".
Pensa che l'Italia e il mondo stiano andando verso una sorta di dittatura sanitaria?
"Di sicuro almeno per l’Italia abbiamo assistito a restringimenti delle libertà individuali garantite dalla Costituzione che solo due anni fa nessuno avrebbe potuto neppure paventare. Ma come si dice “la paura fa novanta” e di fronte alla paura che è un sentimento irrazionale crollano o si piegano anche gli argini più solidi. In fondo le Costituzioni sono solo pezzi di carta se non vibrano nei cuori dei cittadini".
Non teme che con la vostra manifestazione la Lega venga accostata alle frange più dure dei no vax? "Assolutamente no. E poi ripeto non è la nostra manifestazione ma io personalmente come altri colleghi vi abbiamo aderito perché in coscienza ci sentiamo di dover difendere il diritto di scelta in tema vaccinale. Ripeto, non è una guerra di religione, e non sono né No Vax né Pro Vax, osservo con spirito critico gli eventi, leggo e studio i dati e difendo i principi dell’Ordinamento Costituzionale".