Superbonus, Grillo non contento del buco protesta: “Colpevoli della ripresa”
Il demagogo genovese ha sempre “bocche all’amo”. Buco di 135 miliardi di euro sul deficit pubblico
Grillo non contento del buco nel bilancio dovuto ai Bonus protesta pure: “Colpevoli della ripresa”
Si sa che certe persone hanno la faccia bronzea (eufemismo) e non contenti di quello che hanno combinato persistono, insistono e non desistono nell’errore.
I conti del Superbonus hanno provocato un buco di 135 miliardi di euro sul deficit pubblico italiano in soli quattro anni, con una media di 33 miliardi l’anno. Se si considera che l’ultima finanziaria è costata 24 miliardi si può facilmente avere una idea di quello che è successo.
E non basta. Perché secondo dati Enea, già solo nel mese di gennaio 2024, per farsi un’idea, gli investimenti ammessi in detrazione sono aumentati di 5,7 miliardi rispetto al mese precedente (dicembre 2023) nonostante la fine dello sconto in fattura, della cessione del credito e del taglio del 70% della detrazione.
Le frodi accertate finora dalla Agenzia delle Entrate sono finora circa 15 miliardi di euro.
Così il governo è dovuto correre rapidamente ai ripari.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha cosi dichiarato:
“ll governo ha approvato un decreto in materia di bonus edilizi che elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano; abbiamo eliminato la disposizione della remissione in bonus che avrebbe consentito fino al 15 ottobre le correzioni con il pagamento di minime sanzioni di tutte le comunicazioni già intervenute e previsto per tutte le nuove fattispecie una nuova comunicazione preventiva, quando si inizia il lavoro, in modo da avere un monitoraggio del fenomeno e non solo quando le fattura vengono caricate”.
La misura dei Bonus e dei Superbonus è stata introdotta, come noto, da Giuseppe Conte con gran gioia di Grillo. Una misura che fa il paio con quella scriteriata del reddito di cittadinanza, tutte misure di tipo sudamericano e peronista per ottenere voti in cambio di favori agli elettori, una pratica che dovrebbe avere anche risvolti penali.
“Tra l'aprile 2019, prima mensilità erogata per il Reddito e la Pensione di cittadinanza e giugno 2023 sono stati spesi per il sussidio contro la povertà introdotto dal Governo gialloverde oltre 31,5 miliardi di euro”, scrive l’Ansa citando dati Inps fermi peraltro allo scorso giugno”.
Eppure c’è un partito, quello dei Cinque Stelle, che su tali pratiche ha fatto la sua fortuna a danno delle casse dello Stato e questo partito è stato quello dei Cinque Stelle.
Ora il demagogo Grillo si vanta sul suo blog, tra un invito ai suoi spettacoli (peraltro poco seguiti) e l’altro, scrivendo “Ripresa record grazie al Superbonus”, peccato che tale” ripresa record” –tra l’altro tutta da dimostrare analiticamente- sia stata ottenuta a spese delle casse dello Stato e inguaiando l’Italia per i prossimi 20 anni se ci dice bene.
Il caudillo cita addirittura il Financial Times e un po’ di graficame colorato (che fa sempre scena).
Come diceva Battiato c’è gente che “ha bocche sempre all’amo” (cit. Up patriots to arms), uno di questi è Grillo, ora sostituito da Conte.
Ma il blog del comico è una continua fucina di memi populisti. Ieri, nella vigilia di Pasqua, a mo’ di incoraggiamento, pubblicava un post dall’eloquente titolo: “Nucleare, Inceneritore di Roma, Ponte sullo Stretto”: ecco perché con le grandi opere qualcosa andrà male”.
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, il peronista genovese è ripartito in motoscafo rigorosamente inquinante per fare di nuovo pesca a strascico di gonzi che non aspettano altro, scordandosi tra l’altro degli enormi danni che ha provocato il suo governo all’Italia in termini di incompetenza, a prescindere dai già citati stellari buchi sul bilancio.
Buona Pasqua.