Grillo: traditi da pecore. Toninelli: "Il 4,5% in Liguria? Lo ha preso il partito di Conte non il M5s". Scontro totale

Il flop complica ancora di più le cose in vista dell'assemblea costituente di fine novembre. Conte: "Nessuna sottovalutazione. Leadership in discussione senza consenso"

di redazione politica
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M5s, durissimo scontro tra due big storici. Il tutti contro tutti dopo il flop in Liguria

Il M5s deve fare i conti con l'ennesimo risultato deludente alle amministrative, il verdetto delle elezioni in Liguria è stato chiaro, si è trattato di un flop, addirittura sotto il 5%, il partito guidato da Giuseppe Conte ha ottenuto solo il 4,56% dei consensi, proprio nella terra di Beppe Grillo e questo ha acceso ulteriormente lo scontro interno. Conte, pur affermando che si assume "sempre la responsabilità", guarda oltre. "Purtroppo siamo abituati a risultati non assolutamente soddisfacenti e anche molto deludenti sui territori, ne siamo consapevoli infatti per questo stiamo facendo un’assemblea costituente e - dice a Il Fatto Quotidiano - non c’è assolutamente nessuna sottovalutazione. E aggiunge: "Le leadership sono sempre in discussione nel momento in cui non c’è consenso". In questo scontro tutti contro tutti si fa sentire anche Grillo: "Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo", scrive il garante del M5s in uno stato su WhatsApp. Il riferimento, spiegano nel Movimento, è all’ala contiana che, secondo il ragionamento del fondatore, sta portando i 5 Stelle verso una triste fine.

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Come se non bastasse, poi, anche due storici del M5s hanno alzato la voce e lo scontro tra Danilo Toninelli e Paola Taverna non è passato certo inosservato. "Per la prima volta, nella storia del Movimento 5 Stelle, dopo circa tre anni e mezzo di leadership da parte di Giuseppe Conte, - ha detto Toninelli e lo riporta Il Corriere - ha partecipato non il Movimento 5 Stelle ma il partito di Conte. Lo dico con cognizione di causa perché il candidato presidente è stato appoggiato convintamente da Conte senza il voto degli iscritti. I candidati non sono stati votati dagli iscritti, ma scelti sempre da Conte", attacca Toninelli. "Danilo, - replica Taverna - questa non è la lista di Conte, è la lista del Movimento 5 Stelle, e se oggi abbiamo il 4,5% probabilmente dipende anche da una guerra interna che sta facendo molto male al Movimento, molto più di quella che invece, insieme, dovremmo fare contro il centrodestra".

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