Roma, Gualtieri firma il decreto pro occupanti illegali
Aveva ragione Piercamillo Davigo: in Italia conviene delinquere
Il sindaco Pd di Roma ha firmato una direttiva che permetterà agli uffici anagrafici del Comune di dare la residenza ai soggetti cosiddetti “meritevoli di tutela” in deroga al decreto Renzi – Lupi che è del 2014
Ci risiamo. La sinistra torna al suo naturale “richiamo della foresta” e messa alle strette dalla cospicua vittoria del centro – destra si rifugia nel suo alveo naturale di riferimento: “l’illegalità istituzionale”, anche se supportata da cavilli e codicilli ad hoc che la rendono possibile.
Infatti il sindaco Pd di Roma Roberto Gualtieri ha firmato una direttiva che permetterà agli uffici anagrafici del Comune di dare la residenza ai soggetti cosiddetti “meritevoli di tutela” in deroga al pessimo decreto Renzi – Lupi che è del 2014.
Tale decreto infatti fu vergato quando Renzi era segretario del Pd e capo del governo e dovette cedere alle pressioni della sua sinistra interna e così prevede il divieto di residenza e quello di allaccio a chi occupa in maniera abusiva uno stabile, ma anche una deroga per persone fragili, anziani, minori disabili etc.
Subito l’assessore alle politiche abitative Tobia Zevi, anche lui del Pd, si è precipitato a dire che l’iniziativa del suo capo è “coraggiosa e di buon senso” (sic!) e che realizza una mozione che era stata presentata dai consiglieri Yuri Trombetti e Nella Converti sempre del Pd e approvata nel giugno scorso.
Già la mozione suscitò a suo tempo molte polemiche. Gualtieri dichiarò allora:
“La dignità delle persone viene prima di tutto Roma Capitale è per il rispetto della legge e, insieme alle altre istituzioni, abbiamo dato in questi mesi un forte impulso al ripristino della legalità, risolvendo criticità di anni in modo pacifico e condiviso. Inoltre, in questo ultimo anno, abbiamo lavorato costantemente per garantire un tetto ad ogni famiglia che ne ha bisogno, più che raddoppiando lo sforzo finanziario per il diritto alla casa. D’altro canto, non possiamo però dimenticare che tante persone, vittime di pesanti condizioni di precarietà, necessitano di un aiuto immediato. Ecco perché abbiamo sentito il dovere di tutelare quei diritti fondamentali garantiti dal riconoscimento della residenza. Ed è quello che vogliamo continuare a fare per evitare che chi vive ai margini venga spinto ancora di più nella disperazione”.
Naturalmente la strategia è la stessa utilizzata per non sgombrare le case occupate illegalmente e cioè ci devono essere:
“persone seguite dai servizi sociali di Roma Capitale, oppure alla presenza di minori o disabili o anziani sopra i 65 anni; persone con un reddito inferiore al minimo stabilito da una legge regionale del 1999, aggiornata ogni due anni in base alla variazione dell'indice Istat e che attualmente - criterio del 2021 - è stabilito in 21.190,14 euro”.
E poi ancora:
“richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. In ultimo, le persone che siano in condizioni di precarietà abitativa con conseguenze sulla situazione igienico-sanitaria, come nel caso dell'assenza di allaccio ai servizi pubblici essenziali”.
Quindi alla fine è la solita solfa. Chi fa il furbo e commette atti illegali alla fine viene inevitabilmente premiato mentre chi rispetta la legge viene inevitabilmente punito.
Forse aveva ragione l’ex magistrato Piercamillo Davigo che in Italia conviene delinquere.