Guerra, Prodi: "Putin mi chiese di ridare il passaporto a Berlusconi..."

L'ex premier ad un anno dall'inizio: "Chiediamoci perché Biden sia andato a Versavia e non a Bruxelles. Se gli Usa dividono l'Ue, sono guai per il governo"

Politica

Guerra Russia Ucraina, Prodi racconta l'amicizia Berlusconi-Putin

La guerra in Ucraina è giunta al suo anniversario, esattamente il 24 febbraio del 2022 Putin ordinò alle sue truppe di invadere e all'orizzonte non sembra esserci uno scenario di pace, anzi si teme l'escalation. "Gli esperti - racconta Romano Prodi al Corriere della Sera - mi spiegarono all’inizio del conflitto che Putin aveva mandato meno di 200 mila uomini, mentre per un territorio come l’Ucraina ne sarebbero serviti almeno 400 mila. E dissero che dopo un assaggio sarebbe tornato indietro. E invece… Ha fatto tre errori di valutazione. Oltre ai soldati, pensava che gli ucraini lo abbracciassero e che l’Ovest non avrebbe reagito. Si è sbagliato su tutta la linea. E ora la via d’uscita diventa più difficile. La via è obbligata per tutti i governi europei. Nato e Ue non hanno mai coinciso tanto come oggi. Semmai, chiediamoci come questo avviene. Chiediamoci perché gli Stati Uniti privilegino l’alleanza con i Paesi est-europei; perché Joe Biden sia andato a Varsavia ma non a Bruxelles".

"Se quella di dividere i nove Paesi orientali dall’Europa dei fondatori è una strategia, - prosegue Prodi al Corriere - si porranno presto scelte drammatiche anche per il nostro governo". Putin racconta un aneddoto su Putin e Berlusconi. "So per esperienza diretta che i rapporti personali tra i due erano strettissimi. Una volta, quando governavo, ero con Putin e il premier francese. E Putin mi chiese di premere sull’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché permettesse a Berlusconi di riavere il passaporto, che gli era stato ritirato per motivi giudiziari, in modo da consentirgli di andare alla sua festa di compleanno".

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