Guerra Ucraina, l'Europa si mette l'elmetto: via libera all’uso di armi sul suolo russo
Armi/ L'Ucraina deve essere in grado di colpire obiettivi militari legittimi in Russia: via libera dal Parlamento Ue. Tajani: "Noi contrari ma sosteniamo Kiev"
Guerra Ucraina, il Parlamento Ue chiede di abolire le restrizioni sull'uso delle armi occidentali in territorio russo
Le delegazioni di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Partito democratico, con l'eccezione di Marco Tarquinio e Cecilia Strada, hanno votato compattamente a favore del testo finale sul supporto dell'Ue all'Ucraina, anche se conteneva il controverso punto 8 sull'uso delle armi occidentali in territorio russo, su cui in precedenza avevano votato contro. Hanno invece votato contro la risoluzione finale le delegazioni di Lega, M5s, Sinistra Italiana e Verdi.
L'Ucraina deve essere in grado di colpire obiettivi militari legittimi in Russia: così il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato una risoluzione che chiede un maggiore sostegno all'Ucraina da parte degli Stati membri. Il testo è stato approvato con 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astenuti. Sono stati approvati anche i paragrafi 8 e 9 della risoluzione, che invitano i Paesi membri a consentire l'uso delle armi fornite a Kiev per colpire obiettivi militari in territorio russo.
Il paragrafo 8, approvato con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti, "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all'uso dei sistemi d'arma occidentali forniti all'Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo". Un divieto in tal senso, aggiunge il testo della risoluzione, "ostacola la capacita' dell'Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all'autodifesa" ai sensi del diritto internazionale e lascia il Paese esposto ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture.
Nel paragrafo 9, l'Eurocamera sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora e "deplora profondamente la riduzione del volume finanziario degli aiuti militari bilaterali all'Ucraina da parte degli Stati membri, nonostante le energiche dichiarazioni rilasciate all'inizio dell'anno in corso" e "ribadisce il suo invito agli Stati membri a rispettare l'impegno assunto nel marzo 2023" di consegnare un milione di munizioni all'Ucraina, di accelerare le forniture di armi, in particolare di moderni sistemi di difesa aerea e altri tipi di armi e munizioni, compresi i missili Taurus.
La risoluzione chiede infine la "rapida attuazione degli impegni congiunti in materia di sicurezza contratti tra l'Ue e l'Ucraina" e ribadisce la posizione secondo cui "tutti gli Stati membri dell'Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire sostegno militare all'Ucraina con almeno lo 0,25 per cento del loro Pil annuo".
Guerra Ucraina, Tajani: "Noi contrari ma sosteniamo Kiev"
''Noi oggi voteremo 'no' al Parlamento europeo all'emendamento che prevede l'utilizzo delle armi al di fuori del territorio ucraino, in sintonia con quello che ha sempre deciso il governo e anche in sintonia con le scelte del Consiglio Affari Esteri che non ha approvato la proposta di Borrell di usare le armi al di fuori del confine ucraino''. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a margine della conferenza stampa nella sala Lucio Colletti della Camera per presentare i due nuovi 'acquisti' di Fi, i consiglieri comunali dell'Assemblea capitolina, Rachele Mussolini, ex di Fdi, e Francesco Carpano, ex di Azione.