I danni della Cartabia: Italia in una situazione difficilissima per colpa sua
Per colpa della sua riforma della Giustizia i delinquenti non finiscono più dentro anche se –ad esempio- presi in fragranza del reato
I danni della Cartabia
L’Italia è un Paese strano. Improvvisamente ci si innamora di qualche sconosciuto personaggio e lo si porta alle stelle, senza che in effetti, ci siano dei meriti così evidenti. L’Italia è in una situazione difficilissima e ce l’ha cacciata Marta Cartabia.
Infatti per colpa della sua riforma della Giustizia, l’ennesima, i delinquenti non finiscono più dentro anche se –ad esempio- presi in fragranza del reato.
Professoressa ordinaria di diritto costituzionale alla Bicocca, le sue fortune cominciarono nel 2011 quando Giorgio Napolitano la nomina giudice della Corte Costituzionale.
Nel 2019 il colpaccio: è eletta presidente della Corte costituzionale. Nel 2021 il salto definitivo nell’empireo: Mario Draghi la nomina Ministro della Giustizia.
Si dice molto vicina all’attuale Presidente Mattarella e fino a pochi giorni fa era in pool position per fare il vicepresidente del CSM e cioè per guidare la magistratura italiana, spinta dal Pd.
Poi la scivolata sulla buccia di banana della sua pessima riforma che sta facendo regali ai delinquenti.
Il succo è che ora per perseguire un reato ci vuole la querela e non si agisce più d’ufficio. Poiché le querele sono a tempo, questo porta all’impunità automatica per molto reati. Da ultimo è clamoroso il caso di un processo per mafia che potrebbe saltare a causa della improvvida riforma.
La norma dell’azione d’ufficio era stata volta dai padri costituendi proprio per tutelare la Giustizia e gli indifesi cittadini che non dovevano sfidare direttamente i presunti boss facendo apposita denuncia. Lo Stato ci pensava da solo ad attivarsi. Ora non è più così. Le procure si sono mosse per contattare le vittime dei reati per fargli fare la querela che –come si sa- ha un iter burocratico complesso oltre che -come visto- pericoloso. Si pensi poi ai turisti che subiscono un reato e tornano nel loro Paese di origine. I malviventi la fanno franca.
E questo si aggiunge alle naturali prescrizioni per reati che i procuratori capi definiscono di “basso allarme sociale”, come ad esempio l’appropriazione indebita e che fanno la gioia di molti amministratori infedeli. Insomma il messaggio che sta passando in Italia è che delinquere conviene. I reati per cui ora sarà necessaria la querela di parte sono:furto, furto aggravato, truffa, frode informatica, appropriazione indebita, violazione di domicilio, lesioni lievi, lesioni personali colpose stradali gravi o gravissime, lesioni personali dolose, molestie, violenza privata, danneggiamento, sequestro di persona non aggravato. Il presidente della Associazione Nazionali Magistrati (ANM), Giuseppe Santalucia, lancia il grido d’allarme e chiede che si intervenga in tempi brevi.
Una società che perde la propria fiducia nella Giustizia è una società destinata a crollare. In questo contesto, come spesso avviene da noi, la Cartabia sta per essere addirittura premiata divenendo pure vicepresidente del CSM il che equivale, dato che il presidente è il Capo dello Stato, ad avere la delega diretta della gestione della magistratura italiana che invece è in rivolta propri contro la sua la insana riforma che naturalmente è stata motivata con il fatto che “ce lo chiede l’Europa” (se no no ci dà il PNRR).Certo che guardando le immagini delle valigie zeppe di banconote che se ne andavano tranquillamente a spasso per Bruxelles poi a qualcuno il dubbio che tutto si tenga viene. Speriamo che il presidente Mattarella si renda conto che promuoverla invece di punirla non sarebbe affatto capito dagli italiani sempre più storditi dai governanti che dicono una cosa e ne fanno un’altra.
E speriamo che se ne accorga anche il nuovo ministro della Giustizia Carlo Nordio (in quota FdI).