Il Quirinale ha detto sì alla separazione delle carriere tra giudici e pm

Compromesso tra il presidente Mattarella e il governo. Ma restano i punti chiave della riforma della Giustizia di Nordio. Oggi il testo arriva in Cdm

di redazione politica
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Il Presidente Mattarella
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Riforma della Giustizia, trovato l'accordo tra Mattarella e il governo

Mattarella ha dato il via libera alla riforma della Giustizia di Nordio. Il ministro si è recato ieri al Quirinale accompagnato dal sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, proprio per confrontarsi sul delicato tema col Capo dello Stato. Le parti - in base a quanto risulta a Il Giornale - avrebbero trovato un compromesso che mantiene i capisaldi iniziali della riforma, che arriverà quindi oggi in Consiglio dei ministri e prevederà anche la separazione delle carriere di giudici e pm. Sono passi felpati, perché la rivoluzione della giustizia italiana bramata da una parte della maggioranza, in testa Forza Italia, è entrata solo a metà nel testo pronto ad atterrare sul tavolo di Palazzo Chigi.

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Siamo ben lontani, è chiaro, - prosegue Il Giornale - da un via libera politico del Colle che del resto sarebbe fuori da ogni logica istituzionale. Ci sarà tempo per i rilievi durante il lungo iter tra Camera e Senato e chissà come ne uscirà il testo, se sarà rivisto anche alla luce di una moral suasion quirinalizia che in questi mesi, dietro le quinte, non è mai venuta meno. Il punto chiave è la creazione di due Csm. Due circuiti che, almeno nella versione attuale, non entrano mai in contatto. Due consigli, dunque, composti per due terzi da togati e per un terzo da laici. I togati, in questa formulazione, saranno sorteggiati e questo passo potrebbe rappresentare l'addio al problema delle correnti nella magistratura e stoppare i giochi di potere per le poltrone.