Il ritorno di Roberto Formigoni, che non ha rimpianti e pentimenti

L'ex governatore della Lombardia sta finendo di scontare una condanna per corruzione

Di Giuseppe Vatinno
Roberto Formigoni
Politica

Il ritorno di Roberto Formigoni, che non ha rimpianti e pentimenti

Il Celeste sta per tornare libero. Roberto Formigoni (75 anni) sta finendo di scontare una condanna per corruzione che ha origine da una sentenza della Cassazione che ha provato che l’ex governatore della Lombardia ha favorito la sanità privata ricevendone in cambio –come riporta Libero- ben 6,5 milioni di euro e la condanna a 5 anni e 10 mesi più naturalmente la confisca dei beni.

Il Celeste non esclude che dietro ci sia “la magistratura e tanti politici”, senza escludere il “fuoco amico”. Nell’ottobre del 2022 Formigoni ottiene l’affidamento in prova ai servizi sociali. Insegna quindi italiano alle suore straniere dell’istituto Piccolo Cottolengo Don Orione, come lui stesso aveva richiesto. Quindi si tratta di un periodo in discesa in cui perfezionare il suo recupero umano e sociale.

Come noto Formigoni proviene dal nucleo originario di Comunione e Liberazione ed ha fatto voto di castità (fa parte dei Memores Domini) anche se certe sue affermazioni indicano concezioni patriarcali fuori tempo. Ad esempio in tal senso ha dichiarato: “Ho rinunciato al possesso di una donna. Certo, sono un uomo e a volte è dura. Ma è duro anche il matrimonio. Voglio bene a molte donne. Sono amiche". Il “possesso di una donna” lascia un po’ turbati nel XXI secolo, soprattutto alla luce di ciò che sta avvenendo in Iran.

Ma il Celeste è fatto così e dopo anni di prigionia con un compagno di cella assassino non va tanto per il sottile. Come quando parte di egocentrismo e rammenta che: “A vent’anni mi sono accorto di essere bello e di suscitare interesse. L’ho presa come una cosa naturale" anche se –aggiungiamo un po’ perfidamente noi- si tratta di un caso di “un bello che non balla” (o almeno lui dice così).

E A "GENTE" DICE: "PERSINO IN CELLA ERO IL PIÙ AMATO"

Il settimanale Gente, il cui nuovo numero è in edicola da venerdì 30 dicembre, ha visto in anteprima, Il Celeste - Roberto Formigoni (in prima serata il 5 gennaio sul Nove e disponibile su Discovery+) , che racconta senza sconti l’ascesa al potere, il declino, il carcere e la rinascita del “Celeste”, chiamato così per la sua profonda fede. L’ex senatore – che ha favorito strutture sanitarie private in cambio di regali per un ammontare pari a 6,5 milioni di euro – è stato condannato per corruzione a 5 anni e dieci mesi e alla confisca dei beni. Un’altra sentenza gli ha riconosciuto il diritto alla pensione, precedentemente tolta. A febbraio del 2019 l’ex governatore, che si è sempre dichiarato innocente, si è presentato di sua spontanea volontà al carcere di Bollate. Siccome aveva più di 70 anni, avrebbe avuto diritto ai domiciliari, ma a causa della cosiddetta legge “Spazzacorrotti”, voluta dal primo Governo Conte e poi giudicata incostituzionale, Formigoni ha passato in carcere cinque mesi. Dal luglio 2019 è ai domiciliari, in un grande appartamento, al quarto piano di un palazzo signorile in zona Corso Sempione a Milano. Ed è proprio in questa casa che Gente ha scattato un servizio esclusivo. E dell’esperienza in carcere racconta: «Il mio compagno di cella, un omicida, mi ha accolto dicendomi: “Presidente, per il bene che hai fatto in Regione, tu qui non alzerai un dito. Niente mestieri, facciamo tutto noi”». Poi aggiunge che in quel periodo gli sono «arrivate 4.000 lettere». E dell’esperienza in prigione sottolinea: «Dio ci mette di fronte a ciò che possiamo affrontare. E poi sono innocente. Lo ribadisco: sono innocente. Ho avuto la fortuna di avere amici possidenti e generosi che invitavano me e altre persone in barca (il faccendiere Pierangelo Daccò ha patteggiato, ndr)». Mentre sul versante privato, Formigoni afferma: «Vivo con un altro memor domini, un professore universitario (si chiama Walter Maffenini e insegna statistica all’Università Bicocca di Milano, ndr)». Poi definisce «un errore, uno sbaglio» la sua storia con la showgirl Emanuela Talenti che risale al 2000. Quando gli si fa notare che essere apprezzato da molti gay, lui chiosa: «Benissimo, lasciamoglielo dire».

Poi prende la mira e tende il suo arco su un bersaglio sensibile e cioè l’ex cavaliere Silvio Berlusconi e parte di body shaming: "Lui è un genio: ha inventato un nuovo modo di fare le case, il calcio e la politica. Però l’e minga bell e l’è bass. Quando poi si è scoperto che usava le scarpe con i tacchi... Nei comizi mi mettevo sempre lontano da lui perché sapevo che soffriva a stare di fianco a Formigoni che era più bello, più alto e più bravo a parlare di lui".

Sulle sue scelte Formigoni -“uomo che non deve chiedere mai”- è spavaldo sul solco della pubblicità di un noto dopobarba anni ’90: "Sono stati 18 anni gratificanti in Lombardia. Sono in un’altra fase della vita. Non ho rimpianti, né mi pento di nulla". E se non avere rimpianti può essere positivo il “non pentirsi di nulla” dopo una condanna così pesante è invece un pochino fuori dalle righe e magari non troppo utile a uscire prima visto che il fine pena è previsto tra luglio e settembre, anche se formalmente la data sarebbe per il marzo 2024.

Infatti i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano avevano scritto nelle motivazioni di affidamento in prova ai servizi sociali che "sollecitato a comprendere e contestualizzare i fatti" aveva "riletto la sua vicenda comprendendone gli sbagli"; il che è incompatibile con il “non pentirsi di nulla”, aggiungiamo noi. E poi un’ultima considerazione sul futuro: "La politica è dentro di me. Chi lo sa che farò? Ci penserò a tempo debito". Ma queste dichiarazioni potrebbero avere un fine politico visto che si stanno avvicinando le regionali in Lombardia?

Formigoni è stato - e probabilmente ancora è - un cattolico di centrodestra e a voler fare un po’ di dietrologia natalizia in questa intervista rilasciata a "Gente" , a parte le notizie su di sé, c’è un solo accenno politico, ed è quello a Berlusconi che sa un po’ di acido con tanto di presa in giro per la sua altezza e addirittura un riferimento impertinente all’utilizzo di tacchi da rialzo. Sarà solo uno sfogo personale o magari c’è dell’altro? Certo che quanto detto non sembra delineare una particolare simpatia per Forza Italia e Formigoni in Lombardia è ancora abbastanza popolare, nonostante il carcere…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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