Ilaria Salis come Soumahoro? E l'Ungheria attacca l'Italia. Parla Bonelli

Il capo di gabinetto di Orban: l'elezione in Ue di Salis è "immagine poco positiva della democrazia italiana". Su Affari risponde Bonelli, leader dei Verdi

di Gabriele Penna
Da sinistra a destra: Nicola Fratoianni, Roberto Salis (padre di Ilaria) e Angelo Bonelli
Politica

Salis, Budapest attacca Roma 

L’Ungheria di Viktor Orban non molla su Ilaria Salis. A 5 giorni dal voto europeo che ha decretato l’elezione a Bruxelles dell’insegnante milanese accusata di aver picchiato due neonazisti a Budapest, Gergely Gulya's, il capo di gabinetto del premier ungherese, ha dichiarato che l'elezione di Salis "è un'immagine poco positiva della democrazia italiana e di una parte della volontà degli elettori che ha voluto mandare al Parlamento europeo una criminale".

Non proprio parole che si conciliano con il cosiddetto garantismo, visto che Salis non è stata ancora condannata. Ma soprattutto dichiarazioni che creano imbarazzo anche alla premier Giorgia Meloni che in queste ore presiede il G7 in Puglia. Al capo di gabinetto di Orban risponde Angelo Bonelli, leader (insieme a Nicola Fratoianni) di Alleanza Verdi e Sinistra, il partito che ha scelto di candidare Salis a Bruxelles.

C'è chi, tra l'altro, inizia a pensare che la candidatura di Ilaria Salis si possa trasformare in un boomerang per Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, così come è accaduto a inizio legislatura con Aboubakar Soumahoro, il deputato-sindacalista espulso da Avs dopo i guai della moglie.

Che cosa risponde al capo di gabinetto di Orban?

“Non conosce quali sono i fondamenti di ogni democrazia. I cittadini votano, chi si candida ha il diritto di farlo. Questa dichiarazione conferma ancora una volta il fatto che il governo ungherese ha trasformato questa vicenda in una questione di vendetta politica”.

Gulya's dice che il tribunale dovrebbe chiedere la revoca dell’immunità di Salis

“Vadano avanti. Noi risponderemo con il diritto. Il Trattato dell’Unione, il protocollo 7, l’articolo 9, prevede che al momento della proclamazione degli eletti, che avverrà da qui a una settimana, Ilaria avrà l’immunità e conseguentemente non potrà essere sottoposta a nessun regime detentivo”.

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Budapest sostiene che se la maggioranza del Parlamento europeo voterà per la revoca, "il procedimento penale potrà continuare durante il mandato dell'eurodeputata. In caso contrario potrà proseguire al termine del mandato".

“Stiamo a quello che dice il diritto dell’Unione europea. Il resto sono solo elucubrazioni politiche di un governo che è stato condannato dalla Corte di Giustizia per violazione dello stato di diritto e dal Parlamento europeo per violazioni dei diritti umani".

Una maggioranza europea con Popolari, Socialisti, Verdi e Liberali, è difficile che voterà contro Salis, o no?

“È uno scenario che assolutamente non prendo in considerazione perché adesso l’unica cosa che deve essere fatta è applicare il Trattato dell’Unione a meno che non voglia essere ancora condannata dalla Corte di Giustizia perché di fatto porta poi al sequestro di una persona, una europarlamentare”.

C’è chi accosta Ilaria Salis a Soumahoro, un'altra vicenda che vi si ritorcerà contro?

“Sono due cose differenti, ma voglio ricordare che Soumahoro non è indagato per nulla. Su di lui è stata costruita un’operazione di narrazione mediatica tossica, basata sul fatto che avesse commesso chissà quali reati ma non è indagato. Parlamentari che hanno patteggiato una condanna per corruzione sono tranquillamente parlamentari europei, parlo di Carlo Fidanza, e non hanno subito campagne di stampa”.

Però voi Soumahoro lo avete espulso

"Ma la politica è una cosa diversa dalle questioni giudiziarie. Per opportunità politica e anche per un problema di relazioni interne ritenevamo che il rapporto politico e personale si fosse incrinato. Ma lui non è indagato per nulla".

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