Inchiesta sul Ponte, altro colpaccio di Schlein che fa ancora ombra a Conte

Iniziativa voluta proprio dalla segretaria del Pd, dopo il successo sulla mozione sulla Palestina

Di Alberto Maggi
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Politica

Pd ormai stabilmente sopra il 20%. Pare proprio che la segretaria abbia trovato il bandolo della matassa

 

Altro colpaccio di Elly Schlein dopo il successo sulla mozione sulla Palestina, dove aveva convinto la premier Giorgia Meloni e tutta la maggioranza di Centrodestra a far passare la mozione del Pd che chiede il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento del principio di due popoli, due Stati.

Il pm di Roma Alessio Natale ha aperto un fascicolo a modello 45, senza indagati e senza ipotesi di reato, dopo l'esposto presentato dall'onorevole Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, dalla segretaria del Pd Elly Schlein e dal segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, in relazione al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. L'esposto, di 9 pagine, era relativo "all'attività di progettazione e realizzazione di un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria". L'atto era stato depositato a piazzale Clodio il 1 febbraio.

La decisione di recarsi direttamente in Procura - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - è stata presa direttamente dalla leader Dem. In prima persona, e dopo si sono aggiunti Bonelli e Fratoianni. Un vero e proprio trionfo di immagine e di marketing politico. Tanto che la Lega, a partire dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, ha subito accusato "la solita sinistra dei no". Uno schiaffo sicuramente a Salvini, ma anche alla premier che ha sempre difeso l'opera (anche se non con grande entusiasmo).

Fatto sta che, al di là dell'aspetto giudiziario che chiarirà la Magistratura, politicamente Schlein mette a segno un altro gol, dopo quello sul Medio Oriente, che rilancia fortemente l'azione politica del Pd alla vigilia delle elezioni in Sardegna, e poi in Abruzzo, e a pochi mesi dalle Europee. Non a caso il Pd è tornato sopra il 20% in tutti i sondaggi. La segretaria Dem mette in imbarazzo non solo Salvini ma l'intero governo su un'opera fondamentale per il Centrodestra e che anche Silvio Berlusconi voleva realizzare molti anni fa.

Ma il colpaccio di Schlein mette un'altra volta in ombra Giuseppe Conte. Il movimentista del Movimento 5 Stelle, che aveva incontrato in gran segreto il segretario della Cgil Maurizio Landini per fare un dispetto a Schlein, deve incassare l'ennesima sconfitta. Scavalcato a sinistra dal Pd e dalla sua leader sui temi del contrasto (eventuale) al malaffare e sulla difesa dell'ambiente e del territorio. Proprio due cavalli di battaglia dell'ex premier pentastellato. Fino a poche settimane fa Schlein sembrava in lento e inesorabile declino, ora si sta fortemente rilanciando come vera e unica oppositrice di Meloni e del governo di destra-centro.