Israele, dopo La Regina anche Rachele Scarpa imbarazza il Pd. E non si dimette

La candidata del Pd in Veneto si difende: "Organizzo giornate della Memoria da quando avevo 14 anni"

Rachele Scarpa, la terza da sinistra
Politica
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Il centrodestra attacca: "Nuovo caso di antisemitismo nel Pd". Rachele Scarpa si difende

Dopo Raffaele La Regina ecco Rachele Scarpa. Nuovo caso legato a Israele nel Pd. Per quanto riguarda Rachele Scarpa, il "casus belli" - sollevato dal sen. Giovanbattista Fazzolari (FdI) e dall'on. Andrea Orsini (Forza Italia) - è ancora una volta un post pubblicato nel 2021. Citando anche Human Right Watch, Scarpa parla di "regime di apartheid di Israele" e di "atti di guerra e di repressione nei confronti dei civili da parte del Governo israeliano". Fazzolari ha parlato di "deliranti attacchi" e Orsini di "pesante indizio della mentalita' che serpeggia in una parte significativa della sinistra italiana", definendo "addirittura osceno accostare le parole Israele e apartheid".

La mia è stata una "legittima critica alla politica del governo israeliano, quando in passato in nome del diritto di difesa è arrivato a colpire la popolazione civile, ricevendo critiche da tutto il mondo, anche da parte di esponenti del mondo ebraico", è stata la replica di Scarpa che su Facebook ha aggiunto: "La mia militanza politica è iniziata dal viaggio nel campo di concentramento di Auschwitz e ritengo una priorità assoluta lottare contro razzismo e antisemitismo".

Come spiega Repubblica, "critiche anche da Matteo Renzi che denuncia: «Ho visto che uno dei migliori candidati del Pd, capolista in Basilicata, ha fatto un tweet antisemita contro lo Stato d’Israele. Mi rivolgo alla comunità ebraica: vi sembra normale che il Pd candidi uno che mette in dubbio la legittimità dello Stato di Israele?». Scarpa aggiunge: «Organizzo giornate della Memoria da quando avevo 14 anni»".