Renzi e Toti insieme al centro. Chi c'è, chi no, chi è tentato. I nomi

Italia al centro, Calenda fuori. Dubbi sul ruolo di Casini

Di Alberto Maggi
Matteo Renzi e Giovanni Toti
Politica
Condividi su:

Renzi e Toti insieme, obiettivi? Carfagna e Brunetta. Occhi puntati su Di Maio e Giorgetti


Italia al centro. Sarà questo, salvo ripensamenti, il nome della federazione dei gruppi parlamentari che a breve nascerà dall'intesa tra Matteo Renzi e Giovanni Toti. Parte ufficialmente il tanto atteso, e discusso, cantiere di centro. I 29 deputati di Italia Viva e i 21 di Coraggio Italia (anche se il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro non è così convinto che il presidente della Regione Liguria di mollare il Centrodestra) stanno dialogando da settimane e la tormentata settimana del Quirinale, che ha portato poi alla rielezione di Sergio Mattarella, accelera l'iter della federazione.

Ma il progetto, un vero e proprio cantiere, non si limita alla collaborazione in Parlamento per l'ultimo anno di legislatura. Italia al centro, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, pone le basi per un lista/rassemblement centrista che dovrebbe correre autonomamente alle prossime Politiche, anche se la legge elettorale restasse quella attuale (Rosatellum: due terzi di proporzionale e un terzo di maggioritario) e non ci fosse il ritorno al proporzionale pure (anche se con sbarramento). Rispetto a quanto uscito finora ci sono diversi dubbi sul fatto che il mancato presidente della Repubblica Pierferdinando Casini possa essere il federatore/kingmaker, anche se successivamente potrà giocare un ruolo, magari da candidato.

Sicuramente nel cantiere Italia centro non ci saranno né Carlo Calenda con la sua Azione e nemmeno +Europa, così come è esclusa la partecipazione dell'ultimo democristiano in Parlamento, ovvero Gianfranco Rotondi che con la sua Dc resta un fedelissimo di Silvio Berlusconi (sempre e comunque). Il cantiere centrista guarda invece con grande interesse a ciò che accade all'interno di Forza Italia e in qualche si augura che si vada alla scissione. Se davvero l'ex Cavaliere dovesse confermare l'alleanza - tutta da ricostruire - con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, esponenti di spicco del partito azzurro potrebbero essere attratti da Italia al centro.

Occhi puntati soprattutto su due ministri di Forza Italia, Mara Carfagna e Renato Brunetta. Renzi e Toti, poi, corteggiano dietro le quinte anche due big di Movimento 5 Stelle e Lega. Da un lato c'è il pressing sul ministro degli Esteri Luigi Di Maio (in rotta con Giuseppe Conte), che come ha scritto Affaritaliani.it "sta riflettendo", e dall'altro il centro sta inviando segnali a Giancarlo Giorgetti, il draghiano moderato della Lega.

C'è da dire che gli stessi fondatori di Italia al centro sono più ottimisti sulla possibilità di convincere Di Maio di quanto non lo siano con il ministro dello Sviluppo Economico, che molto difficilmente lascerà il Carroccio. L'obiettivo di Renzi e Toti e del cantiere centrista è quello di arrivare, dopo il voto, a un pareggio tra le due principali coalizioni in modo tale da essere determinanti in Parlamento e riproporre per altri cinque anni un governo guidato da Mario Draghi (che non a caso non volevano al Quirinale).

LEGGI ANCHE:

Fi, Berlusconi: "Chiamai io Mattarella per invitarlo al bis". Su Casini...

Quirinale, Draghi decisivo per silurare la Belloni. Il clamoroso retroscena

La Lancia Flaminia ha accompagnato il Presidente della Repubblica Mattarella