Key box e non solo: tutti i nuovi business che non piacciono a Meloni
Stretta contro i "lucchettoni" di Airbnb. Ma prima ci sono state le battaglie contro NCC, monopattini e cannabis legale. L'avversione del Governo per i "nuovi business"
Key Box e non solo: tutti i nuovi business che non piacciono a Meloni
Arriva la stretta sui lucchettoni di Airbnb. Una circolare del ministero dell'Interno punta a regolare le key box, quelle scatolette con dentro le chiavi per gli appartamenti degli affitti brevi. La ratio del provvedimento però sarebbe un'altra. Nella circolare, l’intensificazione delle locazioni brevi viene accostata "all’evoluzione della difficile situazione internazionale" per sottolineare "la necessità di attuare stringenti misure finalizzate a prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose". Una ragione di sicurezza, dunque, dietro cui sembra però celarsi l'avversione di fondo del governo nei confronti dei nuovi business. Prima degli affitti brevi, il governo se l'era presa con gli NCC, la carne sintetica e la cannabis legale.
Prima di Airbnb ci furono gli NCC
Gli autonoleggi con conducente (NCC) sono stati fra i primi a finire nel mirino. Con una serie di nuove normative, il governo ha introdotto limiti più stringenti per l’operatività degli NCC, obbligandoli spesso a partire dal garage di origine, limitando le prenotazioni last minute e aumentando i controlli. La motivazione ufficiale è quella di "proteggere il trasporto pubblico" e garantire condizioni di concorrenza leale con i taxi, ma la stretta ha suscitato polemiche. Molti operatori del settore accusano il governo di voler privilegiare le lobby dei taxi a scapito di un modello di mobilità flessibile e più moderno, penalizzando così i consumatori.
Carne sintetica: stop prima di iniziare
Un altro fronte caldo è stato quello della carne sintetica, vietata con una legge che ha suscitato l’attenzione anche a livello internazionale. Il governo ha giustificato la decisione con motivazioni legate alla tutela della salute pubblica e della "cultura alimentare italiana". Tuttavia, molti esperti e attivisti hanno interpretato il provvedimento come una misura conservatrice, ostile all'innovazione. La carne sintetica, infatti, è considerata una soluzione promettente per ridurre l'impatto ambientale dell'industria alimentare, e il divieto rischia di lasciare l’Italia indietro in un mercato globale che potrebbe crescere rapidamente nei prossimi anni.
Cannabis legale: una battaglia ideologica
Infine, la cannabis legale è un altro business che non ha trovato spazio sotto questo governo. Nonostante le normative vigenti in Italia permettano la vendita di cannabis light, con livelli di THC sotto la soglia legale, diverse attività sono state oggetto di chiusure e controlli intensivi. La retorica ufficiale lega queste misure al contrasto della droga e alla protezione dei giovani, ma i sostenitori del settore accusano il governo di portare avanti una battaglia ideologica. L'Italia, secondo loro, sta rinunciando a una potenziale fonte di reddito e occupazione, oltre che a una maggiore regolamentazione del mercato, che potrebbe garantire maggiore trasparenza e sicurezza.
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La lotta ai nuovi settori economici "modello Airbnb"
Le offensive contro Airbnb, NCC, carne sintetica e cannabis legale sembrano delineare un quadro comune: un governo che guarda con sospetto ai cambiamenti economici e sociali introdotti da nuove tecnologie e modelli di business. Se da una parte i sostenitori delle misure parlano di tutela della tradizione e della sicurezza, dall’altra gli oppositori vedono un’occasione persa per abbracciare il futuro. Siamo solo all'ultimo atto della stretta del governo nei confronti del "modello Airbnb". Sullo sfondo, c'è una Manovra 2025 che ipotizza la presenza di emissari del ministero dell’Economia nei collegi sindacali delle aziende e una tassa sui bitcoin. Non proprio l'emblema del laissez-faire annunciato da Meloni nel discorso programmatico d'insediamento.