L'aria fritta del Movimento 5 stelle
“C'è accordo tra Grillo e Conte sul nuovo statuto”. Ma non c'è il nome del vincitore
L'aria fritta del M5s
Ci sono distinzioni che, a chi non ha pratica di diritto, possono parere insignificanti. Se io dico: “Ti pagherò il debito il quindici del mese prossimo” ho preso un impegno giuridico. Se io dico: “Ti pagherò quando potrò”, non ho preso nessun impegno e quel debito potrei anche non pagarlo mai. E ancora, se dico: “Ti devo pagare il debito, lo so, e ti pagherò”, qual è la scadenza? I romani l’avevano prevista: “Quod sine die debetur statim debetur”, ciò che è dovuto senza scadenza è dovuto immediatamente: “Mi pagherai? Pagami subito”.
Anche nell’ambito giornalistico, sono vere notizie quelle che rispondono alla domanda fondamentale: è stato preso l’assassino? Non è invece notizia scrivere: “La polizia cerca di identificare il colpevole”. Ci mancherebbe anche che la polizia non lo cercasse. Sono importanti invece questi titoli: “Identificato il colpevole”, “Arrestato il responsabile”, “L’indiziato ha confessato”.
Perché rispondono a fatti. Come mai esistono le finte notizie? La spiegazione è semplice. Quando il giornale scrive: “La polizia cerca di identificare il colpevole” lo fa perché la gente vuol sentire parlare di quell’argomento e il giornale non ha niente da dire. Così pubblica una finta notizia. Naturalmente questo può avvenire anche per altri fini. Per esempio, se un partito non vuol dare a vedere che c’è una profonda spaccatura interna, può rilasciare un comunicato affermando che “le parti mantengono un dialogo costruttivo. Si spera in un prossimo accordo”.
Ecco un bel titolo che non significa niente, se non che i negoziati non si sono ancora interrotti. Quanto al risultato finale, solo incertezza. Il fenomeno si verifica attualmente col M5S, il quale è pubblicamente dilaniato fra Beppe Grillo, che vuole rimanere padrone della sua creatura, e Giuseppe Conte che vorrebbe sfilargliela da sotto il sedere. Ovviamente molti, per mille motivi, cercano di mantenere unito il partito, ma se due vogliono avere i pieni poteri, la notizia non può essere che: “Ha vinto Tizio ed ha perso Caio”. Tutto il resto è aria fritta.
Se si vuole un bel campione di questa aria fritta si può leggere l’articolo dell’Ansa di ieri ed oggi (puoi recuperarlo qui), dal titolo: “C'è accordo tra Grillo e Conte sul nuovo statuto”. Attenzione, l’Ansa non è colpevole. Il titolo è giustificato. E se manca il fatto sottostante, non è colpa dell’Agenzia. Infatti, lette quelle parole, uno si aspetta di sapere in che cosa consiste questo accordo, se Conte avrà o no i pieni poteri, se Grillo manterrà o no il suo diritto potere di interdizione, e via dicendo. Invece, leggendo l’articolo, non ci viene detto nulla di tutto questo. Non ci viene neppure detto su quale punto fondamentale dello statuto è stato trovato l’accordo.
È come se i Capuleti e i Montecchi, per arrivare alla pace, avessero annunciato pubblicamente che Romeo e Giulietta “un giorno si sarebbero sposati”. Sì, ma con chi? E che vuol dire “un giorno”? Insomma, i due contendenti, e i loro “sette saggi” hanno voluto rassicurare l’opinione pubblica sulla base di niente. “Definire insieme gli ultimi dettagli”? Un accordo non è un accordo finché non sono definiti tali “ultimi dettagli”. Siamo al solito: “Salvo intese”. Si legga l’articolo, e si veda se non è giustificata la sensazione di essere presi per i fondelli.